Nelle scorse ore il Ministero della Salute ha diramato un'allerta per quanto riguarda il ritiro delle fette di tonno surgelato pinne gialle. La motivazione del richiamo sarebbe da attribuirsi al fatto che l'alimento contiene un livello di istamina che va oltre il numero consentito per la legge italiana. I supermercati rivenditori hanno dunque provveduto a ritirare il prodotto in questione dagli scaffali per evitare che i consumatori lo possano acquistare e incappare in spiacevoli problematiche.

I lotti interessati

Entrando nello specifico, il tonno in questione è quello con marchio NORDIC SEAFOOD A/S – MELEGA & PRINI srl ma prodotto dall'azienda Central Western Pacific – Indonesia.

Il lotto oggetto del ritiro è il seguente: BMI 18/02 – Item No 2451410. Le confezioni interessate sono quelle surgelate sottovuoto con 175-225 g di tonno al loro interno. Il Ministero della Salute all'interno della sezione 'Richiami alimentari da parte degli operatori', ha riportato tutti i dettagli del ritiro in questione.

La rimozione dagli scaffali è avvenuta in maniera precauzionale da parte della stessa azienda produttrice MELEGA & PRINI srl con sede in Via Macello 29, Bolzano (CE IT 1346). L'azienda in questione ha commercializzato il prodotto all'ingrosso soltanto con due clienti. Chiunque avesse acquistato il tonno surgelato con il lotto sopra citato, non deve consumare in alcun modo il prodotto e riportarlo invece al punto vendita dove lo si è acquistato.

La sindrome sgombroide

La sindrome sgombroide è una problematica simil-allergica che avviene dopo aver consumato del pesce alterato. Molto spesso questo tipo di problematica non viene subito capita perché associata ad una normale allergia alimentare. L'intossicazione da istamina è molto frequente soprattutto in specie ittiche a carne rossa, appartenenti alla tipologia Scombridae come il tonno, tonno pinna gialla e tonnetto striato.

La patologia si può manifestare se durante la lavorazione o la fase di confezionamento del pesce, avvengono dei processi di degradazione che portano l'alimento a produrre una quantità di istamina molto elevata. Le conseguenze di un intossicazione da istamina sono nausea, diarrea, vomito, mal di testa vertigini e in pochi casi anche problemi respiratori. I sintomi compaiono dopo i primi 20 minuti dal contagio e nella maggior parte dei casi non durano più di 24 ore.