La sanità, nel bene e nel male, è sempre stata un settore dove tutti i Governi della Repubblica che si sono succeduti nel tempo hanno utilizzato per ottenere dei risparmi. Il Governo M5S - Lega non sembra essere da meno. Il Ministero della Salute, guidato da Giulia Grillo, ha appena ricevuto il rapporto di una speciale commissione istituita per razionalizzare la spesa farmaceutica nazionale. La principale conclusione di questa commissione è che l'attuale prontuario farmaceutico italiano sarebbe quanto meno obsoleto ed estremamente dispendioso. Questo, soprattutto, per la presenza al suo interno di diversi farmaci "doppioni".
A questo proposito, la commissione sulla governance farmaceutica, istituita poche settimane dopo l'insediamento del Governo giallo - verde ha predisposto un sintetico rapporto (composto da sole 10 pagine) dove vengono fornite le linee guide per poter arrivare ad ottenere almeno 2 miliardi di euro di risparmi dalla modernizzazione del prontuario farmaceutico.
Gli obiettivi da raggiungere secondo il rapporto della Commissione
Per poter ottenere i risparmi di spesa desiderati la Commissione del Ministro della Salute, presieduta dal Professor Silvio Garattini, suggerisce, innanzitutto, di eliminare i farmaci "doppioni" ma anche quelle specialità medicinali che, al giorno d'oggi, possono considerarsi "inutili".
Ad esempio, il Professor Garattini cita l'esempio degli antidepressivi. Nel prontuario farmaceutico italiano ce ne sarebbero ben 21. E nessuno di questi ha dimostrato di avere delle "prestazioni" migliori degli altri. Altro esempio citato dal Professore sono i farmaci contro l'ipertensione. Questi sarebbero altrettanto numerosi, ma, come per gli antidepressivi, non vi sarebbero dati certi circa la superiorità di un tipo rispetto ad un altro.
Di conseguenza, le strade possibili sarebbero due. O eliminare i doppioni o equiparare il prezzo dei farmaci simili a quello del farmaco meno costoso. Per poter raggiungere questo obiettivo, secondo Garattini, oltre ai tre criteri accettati internazionalmente per garantire la sicurezza dei farmaci, cioè qualità, efficacia e, appunto, sicurezza sarebbe opportuno tenere in considerazione anche il valore terapeutico aggiunto del singolo farmaco.
Verso le prescrizioni personalizzate dei farmaci
Un altro approccio innovativo che andrebbe adottato quanto prima , secondo le indicazioni della Commissione del Ministro della Salute, sarebbe quello di iniziare a prescrivere ai pazienti delle quantità personalizzate di farmaci, in base alle esigenze del caso specifico. In pratica, secondo Garattini, sarebbe inutile, prescrivere 15 compresse di antibiotico ad un malato che lo deve assumere per soli 10 giorni. Inoltre, è necessario avviare una profonda campagna di informazione tra la popolazione a favore dei cosiddetti farmaci equivalenti e biosimilari decisamente più economici rispetto ai farmaci di marca. Infine, sarebbe opportuno individuare le cosiddette equivalenze terapeutiche.
In estrema sintesi si tratta di farmaci, diversi tra loro ma utilizzati per la cura della stessa patologia. Questo criterio, poi, potrebbe essere utilizzato ampiamente in sede di gara d'appalto per i prodotti. In un caso del genere verrebbe selezionato, ovviamente, il farmaco più conveniente.