I meno abbienti sono tra coloro più vulnerabili in casi di pandemie, come uno studio norvegese ha potuto dimostrare. Ma anche i No-Vax sono a rischio. Nata 26 anni fa a San Diego, Bre Payton era diventata una ragazza molto brillante e conosciuta in tutti gli Stati Uniti. Collaborava con il sito online The Federalist ma è apparsa occasionalmente anche su Fox News, Fox Business Channel e One America News Network (OANN). Ma la cosa che la distingueva è la sua posizione apertamente e convintamente No-Vax. Ora è deceduta per aver contratto una influenza suina, aggravata da una forma di meningite.

Meno protetti sono i poveri, economicamente e/o culturalmente

Una vasta metanalisi, pubblicata questi giorni da tre ricercatori norvegesi, primo autore S.E. Mamelund, ha messo in evidenza che sia la grande pandemia del 1918 che la recente del 2009 hanno in comune una maggiore vulnerabilità delle popolazioni socio-economicamente più deboli. Questo aspetto ora non è più rinviabile. Le prossime politiche sanitarie e di prevenzione dovranno necessariamente tenerne conto.

Altrettanto drammatico è il più recente fenomeno No-Vax. Un’ampia fascia della popolazione rifiuta perentoriamente le vaccinazioni. Le loro convinzioni sono normalmente basate su Fake News, reperibili liberamente su internet, piuttosto che su valutazione scientifiche.

Eppure non mancano esempi di casi drammatici dove una semplice vaccinazione avrebbe potuto proteggerli. Solo come esempio ricordiamo le due vittime in Sicilia, a settembre dello scorso anno, a causa del morbillo. In Israele il governo ha previsto sanzioni ai No-Vax. Ma il fenomeno interessa anche gli Stati Uniti. L’ultimo clamoroso caso è di una giovanissima giornalista americana.

I vaccini sono opera del diavolo

Grazie al suo lavoro, la Payton aveva potuto propagandare la sua posizione, diventando la paladina dei No-Vax statunitensi. In vari editoriali aveva sostenuto che "i vaccini sono opera del diavolo" e che "bisogna combattere con tutti i mezzi le campagne di vaccinazione statali contro la pertosse".

Si è sempre rifiutata di sottoporsi a qualsiasi vaccinazione. A dicembre 2018 aveva contratto la cosiddetta influenza suina, ceppo A/H1N1. Era stata ricoverata ma le sue condizioni erano apparse da subito disperate, anche a causa di una concomitante forma di meningite. Ironia della sorte, la ragazza anti-vaccini è stata strappata alla vita a causa di una forma influenzale che poteva essere facilmente prevenuta con una vaccinazione. Secondo il New York Times, Bre Payton è deceduta a San Diego, in California, il 28 dicembre.

Una promessa del giornalismo americano

Conduttrice televisiva e giornalista, Bre Payton, nata a San Diego l’8 giugno 1992, aveva fatto una brillante carriera ed era comparsa più volte sull'emittente Fox News.

Da aprile 2015 scriveva per la rivista The Federalist. Non sono certamente passati inosservati alcuni suoi editoriali contro i vaccini. Aveva anche detto: “Bisogna combattere con tutti i mezzi le campagne di vaccinazione statali contro la pertosse”. Per questa e molte altre affermazioni di questo tenore, negli USA era diventata una donna simbolo dei No-Vax.

Il suo ultimo articolo lo aveva scritto proprio per The Federalist, il 20 dicembre. Parlava di una residenza per anziani a Washington, di addobbi natalizi e difesa delle tradizioni.

L’influenza suina

La “Pig Flu” o influenza suina è una malattia respiratoria acuta, di natura infettiva, causata da virus influenzali del tipo A.

Non è certamente “nuova” questa forma di influenza visto che già ai tempi della “grande influenza” o “influenza spagnola”, giusto un secolo fa, tra il 1918 - 1920, originatosi probabilmente negli allevamenti suini del centro-nord statunitense, un virus dell’influenza tipo H1N1, divenne in forma pandemica infettando 500 milioni di persone in tutto il mondo, provocando la morte di circa 20 milioni.

Non si trattava allora, così come adesso, di un virus estremamente aggressivo e letale ma sono le circostanze che possono trasformarlo tale. Un secolo fa a causa della Grande Guerra, fame, denutrizione e assenza di vaccini e antibiotici, il virus ebbe terreno facile per diffondersi e uccidere. Ora può risultare letale se colpisce individui debilitati, non vaccinati e se è in presenza di altre infezioni. Come il caso della Bre Payton appunto, colpita anche da meningite.