Alcuni integratori alimentari, liberamente in vendita, potrebbero comportare gravi rischi per la Salute dei consumatori a causa dell’utilizzo di alcune piante nella loro preparazione. L’allarme viene da un Rapporto dell’Accademia di Farmacia francese, ripreso in Italia dal quotidiano online Il fatto alimentare. La notizia rilancia il dibattito sull’utilizzo, sempre più diffuso, degli integratori alimentari e dei possibili rischi ed essi collegati. Il Ministero della Salute, intanto, ha diffuso attraverso il proprio sito il richiamo di due lotti di integratori al ginkgo biloba a causa del superamento dei limiti di idrocarburi policiclici aromatici (Ipa).
Allarme sugli integratori alimentari naturali: il rapporto francese
Alcune piante utilizzate per la produzione di integratori alimentari naturali dovrebbero, secondo l’Accademia farmaceutica d’oltralpe, essere utilizzate solo in prodotti farmaceutici e non in prodotti da banco come, appunto, gli integratori. Le piante oggetto dell’allarme sono: l’aloe, la cassia, l’olivello spinoso, la cascara e le radici di rabarbaro cinese che contengono glicosidi idrossiantracenici, utilizzati in alcuni integratori naturali ad effetto lassativo. Secondo gli studiosi francesi, queste piante non hanno alcun effetto nutrizionale ed il loro utilizzo provoca la perdita, da parte dell’organismo, di sostanze minerali e l’irritazione del tubo digerente, oltre ad una dipendenza fisiologia nel caso in cui il suo uso si protragga nel tempo, come è probabile che avvenga da parte di chi fa abitualmente uso di integratori alimentari.
La Francia è uno dei maggiori consumatori di integratori in Europa, insieme all’Italia alla Gran Bretagna e alla Germania, e negli ultimi sette anni sono stati segnalati alle autorità per la sicurezza sanitaria degli alimenti oltre 2.600 casi di effetti collaterali correlati all’uso di integratori, risultati gravi in percentuali annua variabili tra il 37 e il 52%.
Il ministero della Salute richiama due lotti di integratori al ginkgo biloba
L’allarme sugli integratori naturali proveniente dalla Francia è rafforzato in Italia dalla segnalazione, pubblicata sul sito del Ministero della Salute, del richiamo di due lotti di integratori alimentari al ginkgo biloba. Il richiamo ha interessato gli integratori Ginkgo Simul e Biogin prodotti nello stabilimento di Predappio, in provincia di Forlì-Cesena, della ditta Natursimul di Dossi Riccardo & C.
Snc.
I lotti oggetto del richiamo sono quelli contrassegnati dai numeri 1827801 e 1827802 confezionati in barattoli da 40 capsule, per 17,5 grammi complessivi, riportanti la data di scadenza 12/2023. Nelle suddette confezioni è stata riscontrata la presenza di idrocarburi policiclici aromatici (Ipa) in quantità di 70,9 mcg/kg, quando il limite massimo consentito dalla legge è di 50 mcg/kg.
Il richiamo del Ministero della Salute contiene l’avvertenza a non consumare il prodotto che deve essere consegnato al punto vendita dove è stato acquistato affinché sia reso al produttore che provvederà a smaltirlo.