Fumare marijuana da adolescenti potrebbe determinare l'insorgenza di problematiche relative alla Salute mentale nel futuro dei suoi consumatori. Infatti, secondo un recente studio canadese, circa il 40 per cento degli adolescenti che hanno fatto uso di cannabis viene esposto a rischi futuri di patologie relative a disturbi mentali come la depressione e l'ansia.
Fumo di marijuana e depressione: i risultati dello studio
Lo studio che ha messo alla luce il pericolo strettamente collegato all’uso di marijuana negli anni dell’adolescenza, è stato di recente pubblicato sulla rivista Jama Psychiatry.
Si tratta di una recente ricerca guidata dalla psichiatra Gabriella Gobbi e condotta alla McGill University di Montreal, in Canada. Secondo quanto sostiene la ricercatrice, circa il sette per cento dei casi di depressione riscontrati nella popolazione adulta potrebbe essere strettamente legato all'uso di marijuana in età adolescenziale. Lo studio si è basato sulle analisi approfondite di molte ricerche condotte nel corso degli anni in questo campo specifico e, in particolare, sul percorso di vita di circa 23mila adolescenti seguiti fino alla loro età adulta. Secondo le evidenze emerse dall'osservazione, l’utilizzo di questa sostanza sarebbe strettamente legato ad un netto aumento statistico di insorgenza di problematiche legate a disturbi mentali, di gran lunga superiore rispetto alla popolazione che non ha mai fatto uso di cannabis.
La salute mentale degli adolescenti è a rischio
Dati recenti hanno evidenziato che l’uso di marijuana tra i ragazzi sarebbe in forte aumento. Stiamo parlando di sostanze utilizzate non per scopi terapeutici, ma di sostanze utilizzate e finalizzate ad un semplice ‘sballo’ momentaneo e che a lungo andare potrebbe tramutarsi in problematiche molto più gravi e serie.
Come l’alcol, altra nota dolente delle giovani generazioni, anche la marijuana ha la potenzialità di innescare nei suoi consumatori una forte dipendenza e quindi, i ragazzi che fanno uso sconsiderato e continuativo di queste sostanze, avranno un’alta probabilità di diventare seriamente dipendenti da questo tipo di stupefacente, con tutti i rischi legati a problematiche di salute che ne conseguono.
L’uso della marijuana non solo fa male come il fumo di tabacco, ma ha la potenzialità di provocare seri danni ad organi di vitale importanza come il cervello. Innumerevoli ricerche condotte in materia hanno dimostrato che fumare diversi spinelli di erba al giorno può provocare alterazioni nelle cellule cerebrali che non sarà più possibile recuperare. Stiamo parlando di veri e propri corto circuiti che hanno la potenzialità di compromettere la trasmissione degli impulsi elettrici e il normale meccanismo delle informazioni all'interno del nostro cervello. Secondo le ricerche condotte, i danni generati andrebbero ad intaccare, inesorabilmente, anche la sfera del linguaggio, della memoria, delle emozioni e dell’attenzione.
L’uso precoce e sistematico di cannabis risulta particolarmente pericoloso per la fase di sviluppo della materia bianca del cervello. Questa alterazione, secondo i ricercatori canadesi, potrebbero essere la causa di possibili deficit legati alla cognizione e alla base di meccanismi di diversi disturbi psicotici come la depressione e l’ansia.