Con l'arrivo della primavera, e in generale del bel tempo, l'influenza dovrebbe gradualmente scomparire. Invece il virus che in questi ultimi mesi ha già colpito 7,5 milioni di italiani sembra tutt'altro che in fase di regressione, provocando negli ultimi tempi sintomi quali nausea e crampi addominali.

Secondo quanto riportato dal quotidiano "Il Mattino", si tratterebbe soprattutto di un virus gastrointestinale particolarmente difficile da debellare che, secondo le stime, nel giro di una settimana dovrebbe costringere a letto circa 200.000 italiani con sintomi quali diarrea, febbre, vomito e dolori addominali.

Sul tema è intervenuto il virologo dell'Università di Milano Fabrizio Pregliasco, il quale ha spiegato come, anche se i casi di influenza stanno diminuendo, ora però siamo in quella fase dell'anno in cui emergono i cosiddetti "virus cugini".

Il virologo Fabrizio Pregliasco: 'Circa 200.000 casi questa settimana'

Il dottor Pregliasco, raggiunto dalla testata napoletana, ha dichiarato che non è possibile mettere in atto un sistema di sorveglianza totale, mentre si può stimare che circa 200.000 persone nella prima settimana di primavera si ammaleranno, tra adulti e bambini. I sintomi ai quali andranno incontro i pazienti saranno in particolar modo di tipo gastrointestinale e potranno durare anche fino a quattro giorni.

Proseguendo nelle sue affermazioni, il virologo ha consigliato di non utilizzare gli antidolorifici per combattere il problema, ma di preferire in caso di necessità gli antidiarroici. Inoltre, qualora si dovesse contrarre questa forma influenzale, sarebbe particolarmente importante seguire un'alimentazione specifica, optando per riso, pane tostato, fette biscottate, carni bianche e pesci magri.

Da evitare, invece, il consumo della frutta (soprattutto fragole e frutta secca), di salumi, alimenti fritti e formaggi fermentati. Qualora si decidesse di mangiare un frutto, sarebbero preferibili le banane.

Il patologo Roberto Rigoni: 'Alcune persone vaccinate hanno sviluppato l'infezione'

Anche il patologo Roberto Rigoni ha espresso il suo parere da esperto sull'influenza in corso nel nostro Paese, rivelando che quest'anno la copertura vaccinale non è stata totale.

Infatti sono stati isolati circa 50 ceppi del virus H3N2 provenienti da persone che erano state vaccinate, ed ora si sta cercando di capire perché costoro abbiano comunque sviluppato l'infezione. Allo stesso tempo, il medico ha ricordato che non ci sono vaccini che assicurano una protezione totale dalla malattia.