Nei giorni scorsi erano stati pubblicati, sul sito del Ministero della Salute, annunci riguardanti il ritiro di 3 pigmenti utilizzati solitamente per colorare i tatuaggi. Quest'oggi, invece, il numero di pigmenti ritirati dal mercato è salito a 9 e non si sa con certezza se si fermerà qui o se vi sarà un ulteriore incremento. Il ritiro, secondo quanto comunicato dal Ministero della Salute, si è reso necessario dopo che alcune analisi effettuate "a campione" hanno alla luce la presenza di sostanze altamente cancerogene contenute all'interno dei prodotti in questione, oltre ad una percentuale piuttosto alta di sostanze in grado di provocare allergie.

Sono 9 i pigmenti per tatuaggi ritirati dal mercato

Che i tatuaggi non siano adatti a tutti è ormai risaputo, soprattutto a causa delle sostanze contenute all'interno dei colori utilizzati che, in determinati soggetti predisposti, possono causare irritazioni ed allergie più o meno gravi. Questo provvedimento dovrebbe servire, oltre che ad evitare l'immissione e la diffusione di sostanze nocive per la salute dell'uomo, per far comprendere come anche il mondo dei tatuaggi sia sottoposto a controlli regolari da parte del Ministero della Salute.

Ad essere stati ritirati dal mercato, per i motivi sopracitati, sono ben 9 pigmenti, 6 in più rispetto ai 3 "accusati" nei giorni precedenti e sono:

  • Blue Iris - prodotto dalla Permablend World Famous
  • Black Mamba - prodotto dalla Black Ink
  • Lining Red Light - prodotto dalla Intense
  • Banana Cream - prodotto dalla Intense
  • Lining Green - prodotto dalla Intense
  • Hot Pink - prodotto dalla Eternal Ink
  • Green Beret - prodotto dalla World Famous Tattoo Ink
  • Sailor Jerry Red - prodotto dalla World Famous Tattoo Ink
  • Dubai Gold - prodotto dalla World Famous Tattoo

I colori appena elencati vengono prodotti negli Stati Uniti d'America (USA) e ne è stata vietata la vendita al pubblico.

Chi aveva quindi intenzione di acquistare determinate colorazioni da utilizzare per esprimere la propria arte, si trova ora costretto a volgere il proprio sguardo altrove.

Il ritiro si è reso necessario in quanto i pigmenti non sono risultati conformi alla ResAP emessa nel 2008, ovvero alla risoluzione che regolamenta e controlla i prodotti utilizzati nel mondo dei tatuaggi al fine da tutelare la salute del consumatore.

Poche garanzie sui coloranti usati per i tatuaggi

Secondo quanto comunicato da Calzavara Pinton, direttore della Clinica Dermatologica degli Spedali Civili di Brescia, non esistono leggi e regolamentazioni abbastanza efficienti che impediscano l'uso di determinati agenti chimici per la fabbricazione di coloranti da utilizzare per tatuaggi e trucco permanente.

Uno dei consigli principali da parte del dottor Pinton è quello di informarsi in merito al contenuto chimico dei vari inchiostri prima di sottoporsi ad una seduta.