Allarme per alcuni integratori utilizzati per la disfunzione erettile che, in seguito alle analisi degli organi competenti predisposti ai controlli, sono risultati irregolari per la presenza di alcune sostanze non autorizzate. Il Ministero della Salute ha per questo stabilito il divieto della loro commercializzazione e il conseguente ritiro dal mercato, a livello internazionale, di tutti i lotti dei prodotti coinvolti. L’Italia è stata indicata dal RASFF come Paese interessato all’allarme.

Integratori ritirati dal mercato: marche interessate al richiamo

Il RASFF (Rapid Alert System for Food and Feed) ha segnalato la presenza di sostanze farmacologiche non autorizzate in alcuni integratori provenienti dalla Cina e distribuiti in Spagna dall’azienda Marco Cordone Spain. Nello specifico si tratta di integratori venduti in diversi siti su internet, usati per ripristinare problematiche inerenti la disfunzione erettile e che al contrario di quanto segnalato in etichetta, non contengono solo sostanze naturali a base di erbe, ma i principi attivi tadalafil e sildenafil contenuti nel Cialis e nel Viagra. Sono sei i prodotti non idonei segnalati dall’Agenzia spagnola dei farmaci e in particolare si tratta delle capsule: Devit Forte, BioAcVit, BioAcVit Extra Forte, Devit Solo Piante, Bull Extreme e Torexan.

Integratori ritirati dal Ministro della salute: i rischi per i consumatori

Come abbiamo visto si tratta di prodotti che riportano sulle loro etichette ingredienti solo naturali, ma che invece hanno il grave risvolto di ingannare il consumatore fornendogli informazioni non veritiere. A tutela dei consumatori si richiede di non consumare i prodotti elencati e in parallelo per quelli già acquistati, è stato previsto un avviso sul grave rischio legato al loro uso.

Il presidente dello ‘Sportello dei Diritti’ Giovanni D'Agata sottolinea che le sostanze contenute in questi integratori per la disfunzione erettile hanno la caratteristica di aumentare notevolmente il flusso del sangue nell’organo maschile, grazie all'inibizione della PDE-5 (fosfodiesterasi 5). Si tratta però di sostanze controindicate in molti pazienti con problematiche cardiache e di instabilità della pressione del sangue.

Inoltre, questi principi attivi, risultano avere anche diverse interazioni se associati ad altri farmaci che possono manifestarsi attraverso reazioni di varia entità.

In questo periodo sono sempre più numerosi i richiami che coinvolgono integratori alimentari come quelli a base di curcuma che secondo quanto segnalato dalle indagini, il consumo è stato associato a diversi casi di ricoveri ospedalieri per epatite acuta.