Alcuni noti ricercatori italiani, fra i quali Paola Matarrese ed Anna Ruggieri, hanno dimostrato, in un'ampia ricerca pubblicata e documentata su Nature, che le donne resistono allo stress molto meglio degli uomini, riuscendo nella maggior parte dei casi a superare la crisi e ripartire; nello stesso studio si evidenzia come le cellule degli uomini, al contrario, sottoposte a forte stress si autodistruggono, cioè a dire si suicidano.

L'Istituto Superiore della Sanità, ISS, ha un settore specifico che si occupa dei diversi approcci alla malattia da parte degli uomini e delle donne, si tratta del Centro di Riferimento per la Medicina di Genere; alcuni scienziati di questo settore, in collaborazione con diversi altri istituti specializzati, hanno effettuato numerosi test su campioni di cellule femminili e maschili, per studiare la risposta, degli uni e delle altre, allo stress sofferto dalle cellule.

Lo studio è stato condotto in fasi distinte, prima per determinare quali tipi di reazioni venissero innescate sul Dna e sull'Rna, e poi concentrando l'attenzione su alcuni elementi genetici particolari che si creavano, e che hanno chiamato MRna, cioè Micro Rna. Queste sequenze influiscono moltissimo sul comportamento delle cellule, determinando così il loro futuro o la loro morte.

Già da alcuni anni la Scienza si sta concentrando su questo meraviglioso argomento, che è l'Ingegneria Genetica, dimostrando più volte che l'uomo non è prigioniero del proprio destino, e che nel DNA non è scritto proprio tutto; infatti le sequenze genetiche si modificano e si trasformano a seconda delle influenze esterne, quali l'ambiente, gli avvenimenti, i traumi, e quelle interne, ovvero le emozioni, i ricordi, i sentimenti, le sensazioni.

La cosa più affascinante di queste ricerche è che si stanno orientando verso una direzione di maggiore consapevolezza di quello che la mente umana può fare, solo se riesce a prendere il controllo di sé, senza lasciarsi guidare da queste influenze a cui si accennava.

Le cellule femminili molto più forti di quelle maschili

Nell'ambito della ricerca pubblicata su Nature, gli scienziati riferiscono che le cellule degli uomini, se sottoposte a stress, attivano l'apoptosi, che è un meccanismo di suicidio, mentre le cellule delle donne, nella maggior parte dei casi, producono una sequenza genetica che resiste allo stress e riesce a sopravvivere.

Si chiama "miR548am-5p", e messo così, obiettivamente, non dice molto a chi non mastica genetica molecolare, ma per comprenderlo meglio, conviene pensare ad un elemento che arriva in soccorso, in fase di stress, e che consente di superare la fase di crisi; ebbene, questo elemento così utile per resistere alle malattie, soprattutto infezioni, malattie autoimmuni e persino tumori, è presente in misura molto maggiore nelle donne che negli uomini, di conseguenza le donne riescono ad evitare il comportamento suicida dei mitocondri, cioè l'apoptosi, mentre gli uomini no.

Gli istituti che hanno collaborato all'importantissima ricerca, che apre nuovi orizzonti alla salute di tanti problemi, sono: il Dimes di Bologna, il CNR di Roma, e l'IRCCS di Bologna; gli scienziati italiani co-autori della pubblicazione su Nature sono: Paola Matarrese, Paolo Tieri, Simona Anticoli, Barbara Ascione, Maria Conte, Claudio Franceschi, Walter Malorni, Stefano Salvioli e Anna Ruggieri.