Ne ha dato notizia Technology Review, la rivista del "Massachusetts Institute of Technology" (MIT). Genomic Prediction, una startup nel New Jersey, effettua un test genetico con la finalità di selezionare tra vari embrioni quello che soddisfa alcuni requisiti. È possibile quindi eliminare embrioni potenzialmente portatori di alcune malattie (per ora 11, compreso diabete, ipercolesterolemia e alcuni tumori) ma anche in base alle indicazioni su intelligenza e altezza del nascituro. Test disponibili in dodici cliniche al mondo, di cui sei negli USA.

Forte critiche dalla comunità scientifica, anche sul piano etico.

Eugenetica del terzo millennio

Probabilmente le future generazioni non saranno il risultato di una fecondazione conseguente la combinazione casuale tra patrimonio genetico paterno (spermatozoo) e materno (ovulo) per formare un zigote, prima cellula di un nuovo individuo. Questa fase potrebbe vedere l’introduzione di un check point: una selezione tra diversi embrioni per sceglierne il migliore.

Fantascienza? Pare di no. Nel New Jersey è nata una start-up, la Genomic Prediction, che offre proprio questo servizio: un test genetico in grado di discriminare fra diversi embrioni e selezionarne quello a minor rischio di alcune malattie, ma anche poter escludere embrioni che non soddisfano certi requisiti minimi di intelligenza e/o di altezza.

In pratica, si potrà scegliere l’erede più altro, più intelligente e con meno probabilità/predisposizione verso alcune malattie. Per ora 11 patologie differenti.

Parliamo di predisposizione a ipercolesterolemia, diabete, attacchi cardiaci, alle coronarie, e a cinque tipi di tumori tra cui melanoma, tumore al testicolo e alla prostata.

La notizia è stata pubblicata l’8 novembre, a firma di Antonio Regalado, sulle pagine della rivista del Massachusetts Institute of Technology (MIT) “The world’s first Gattaca baby tests are finally here”.

Negli Stati Uniti, coppie ansiose stanno chiedendo ai loro ginecologi di poter effettuare questo nuovo test genetico chiamato “23andMe”.

Non si tratta di un test preventivo la procreazione ma da effettuare su diversi embrioni per poterne scegliere il “migliore”. Il test si basa sull'analisi di un campione di DNA per prevedere quali embrioni, da una procedura di fecondazione in vitro, hanno meno probabilità di finire con una delle undici diverse malattie comuni. Inoltre, sarà possibile escludere embrioni destinati a formare adulti con una statura entro il 2% della popolazione più bassa ed entro il 2% della popolazione meno intelligente.

Nelle prossime settimane ci sarà una conferenza stampa dove verranno riportate le esperienze vissute dai primi clienti.

Un futuro già immaginato

Nel 2017 la stessa Genomic Prediction aveva anticipato il progetto su cui stava lavorando.

Ma la vera anticipazione risale ad oltre 20 anni addietro quando, nel 1997 uscì il film di fantascienza “Gattaca - La porta dell'universo”, film di Andrew Niccol. Ambientato nel futuro, il film narra di una società che vede contrapposti individui “non validi”, nati con patrimonio genetico naturale, ad individui “validi”, nati tramiti procedure eugenetiche, con un corredo genetico perfetto, ben definito, selezionato dai genitori su un gruppo di cellule embrionali controllate. Gli individui “non validi” erano destinati a lavori più umili ed esclusi dai ranghi più elevati della società mentre gli individui “validi” potevano ambire al comando.

In questo contesto nasce Vincent, un bambino che i genitori hanno voluto in modo naturale, senza manipolazione genetica.

Alla nascita, tuttavia, al bambino viene diagnosticata la stessa malattia del padre, una insufficienza cardiaca che dovrebbe portarlo alla morte prima dei trent'anni.

Crescendo Vincent non si arrende al suo destino. Vuole entrare a Gattaca, un ente aerospaziale impegnato in missioni interplanetarie. Ovviamente vi ci possono accedere solo individui “validi” ma Vincent trova il sistema per aggirare il problema. Anche se alla fine verrà scoperto. Il termine “Gattaca” è stato inventato combinando le lettere iniziali delle quattro basi azotate che compongono il DNA: guanina (G), adenina (A), timina (T) e citosina (C).

È del tutto ovvio che con il test genetico “23andMe” – il cui nome deriva dalle 23 coppie di cromosomi presenti in una normale cellule umana – siamo ben lontani da quanto immaginato dal film “Gattaca”.

Ma la strada sembra proprio quella immaginata da Andrew Niccol.

Ad ogni modo, in Italia questo test ora è vietato dalla legge. Infatti, dopo le modifiche della Legge 40, la diagnosi preimpianto è consentita anche in coppie fertili ma solo in presenza di malattie genetiche dei genitori.