Non si placa l'emergenza Covid-19 che vede adesso nell'Umbria l'epicentro nazionale dopo che i contagi sono saliti vertiginosamente a causa della variante brasiliana del virus che sta proliferando nella regione causando un aumento inatteso di ricoveri.
L'Umbria, che un mese fa aveva visto la situazione contagi migliorare tanto da tornare in zona gialla, è ora colpita da quella che sembra essere a tutti gli effetti una terza ondata in particolar modo nella zona di Perugia, la cui provincia è stata messa in zona rossa assieme a sei comuni nella provincia di Terni.
Covid-19, la situazione drammatica negli ospedali umbri
A parlare di ciò che sta succedendo in Umbria è la dottoressa Daniela Francisci, direttrice di Malattie infettive dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, che in un'intervista al quotidiano online Open ha lanciato l'allarme sulla situazione della regione.
La variante brasiliana della Covid, sette volte più contagiosa di quella che abbiamo conosciuto a febbraio del 2020, ha preso piede in Umbria a fine dicembre ed è bastato poco più di un mese per mandare in emergenza gli ospedali del luogo con i ricoveri che sono cresciuti fino ad occupare per il 100% i lettini dell'Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia.
A preoccupare ulteriormente la dottoressa Francisci, che aveva già denunciato i numeri anomali sui nuovi positivi tra i medici che avevano ricevuto la prima dose del vaccino, ben 70, c'è la carenza di respiratori nonchè l'età più giovane rispetto alla media dei ricoverati che hanno tra i 60 e i 65 anni
Covid-19, i numeri che fanno tremare la regione Umbria
I numeri di questa nuova ondata di Covid-19 in Umbria parlano chiaro sull'andamento della pandemia e il pericolo maggiore è che questa nuova variante possa colpire anche le regioni vicine come la Toscana, per la quale è stata già predisposta la zona rossa a Chiusi.
La presidente della regione Umbria Donatella Tesei ha richiesto al commissario Arcuri la fornitura di 50mila vaccini da ricevere al più presto e allo stesso tempo vorrebbe già iniziare le cure con gli anticorpi monoclonali, le cui prime dosi dovrebbero arrivare nelle prossime settimane.
Covid-19, quante sono le zone rosse in Italia
Ad oggi in Italia sono state riscontrate tre mutazioni della Covid-19: la variante inglese, per la quale è stata provata l'efficacia dei vaccini attualmente in uso nel nostro paese, la variante brasiliana e quella sudafricana. Il proliferare di queste varianti, altamente contagiose, ha fatto sì che in diverse regioni siano state individuate delle zone a rischio catalogate come zona rossa.
Le regioni finora interessate dalle zone rosse sono, oltre ai Comuni dell'Umbria già citati, la Provincia autonoma di Bolzano e 4 piccoli Comuni, mentre in zona arancione c'è il resto dell'Umbria, la Sicilia e la Puglia.