La pandemia provocata dal Sars-CoV-2, patogeno che induce la malattia Covid-19, sta continuando a destare preoccupazione in tutto il mondo, soprattutto a causa del diffondersi delle nuove varianti, che sono sotto continua osservazione da parte degli scienziati. Per questo l'Istituto Superiore di Sanità e l'Inail hanno redatto un nuovo documento, aggiornando le norme di comportamento che le persone debbono avere per contrastare il diffondersi della Covid-19. Il documento è stato redatto anche con la collaborazione del Ministero della Salute e dell'Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco).

Tra le misure c'è quella di aumentare il distanziamento sociale tra gli individui a due metri quando non si utilizza la mascherina.

Più distanziamento

In questi mesi di pandemia, infatti, le autorità sanitarie hanno puntato sempre sulla sensibilizzazione della popolazione riguardo al diffondersi del Sars-CoV-2, che fino ad oggi ha provocato 121 milioni di infezioni e 2 milioni e 684 mila morti in tutto il mondo. Il distanziamento sociale e l'uso dei dispositivi di protezione individuale devono quindi essere la prima barriera che il virus incontra. Secondo quanto riportato nel documento la distanza minima di un metro resta comunque un buon parametro, anche se, visto lo sviluppo delle varianti, si starebbe più sicuri a due metri di distanza uno dall'altro.

Novità ci sono anche per quanto riguarda chi ha già avuto la Covid-19 e deve essere vaccinato. Per queste persone si può pensare di somministrare la dose dai 3 ai 6 mesi dopo la guarigione. Non ci sarà bisogno, inoltre, che chi è stato già contagiato riceva entrambe le dosi di vaccino, perché ne basterà una sola. Questo però ad eccezione di tutte quelle persone che hanno condizioni di immunodeficienza primitiva o secondaria a trattamenti farmacologici, le quali dovranno essere vaccinate con due dosi, anche se hanno già avuto l'infezione da Sars-CoV-2.

Secondo il documento anche chi è stato vaccinato potrebbe contrarre il virus, per cui è necessario che se una persona che ha ricevuto il siero entra in stretto contatto con un positivo al Sars-CoV-2 debba lo stesso fare la quarantena. Il vaccinato considerato "contatto stretto" dovrà quindi porsi in isolamento per 10 giorni dall'ultima esposizione al contagio, e quindi eseguire un test antigenico o molecolare al decimo o entro il quattordicesimo giorno dal contatto con il paziente positivo.

I lavoratori che hanno già completato il ciclo di vaccinazione, come anche medici e infermieri, dovranno comunque continuare a indossare i dispositivi di protezione individuale e osservare il distanziamento fisico lì dove possibile.