L'Agenzia Europea del Farmaco si è infine pronunciata in merito al vaccino AstraZeneca, dando il via libera alla ripresa della somministrazione dello stesso. I rischi correlati all'inoculazione del farmaco sarebbero di gran lunga inferiori ai benefici, ma il foglietto illustrativo dovrà essere aggiornato.
Sono 25 i casi di trombosi su 20 milioni di vaccinati
A pronunciarsi sulla sicurezza del vaccino di AstraZeneca, durante la conferenza stampa di oggi, è stata la direttrice dell'Ema, Emer Cooke, definendolo non soltanto efficace, ma anche sicuro.
Un'argomentazione confermata dalle dichiarazioni del presidente della Commissione di Farmacovigilanza, Sabine Straus, la quale afferma che le manifestazioni tromboembolitiche successive alla somministrazione del farmaco, sarebbero addirittura inferiori a quelli che normalmente avvengono tra le persone non vaccinate. Per la precisione, i casi di trombosi su 20 milioni di vaccinati con il farmaco di AstraZeneca sarebbero soltanto 25.
Non si può escludere un legame con rari eventi tromboembolitici
La direttrice dell'Ema ha tuttavia ritenuto opportuno precisare che saranno eseguiti ulteriori approfondimenti e che la vigilanza proseguirà, mettendo l'analisi dei i dati disponibili al centro delle priorità dell'Agenzia Europea del Farmaco.
Allo stato attuale, infatti, non sarebbe possibile escludere totalmente un legame con gli eventi di rare trombosi. Una possibilità, questa, della quale gli operatori sanitari e i cittadini devono essere informati, in modo da poter intervenire riducendo il manifestarsi di questi effetti collaterali. Il foglietto illustrativo del vaccino dovrà quindi subire delle modifiche ed essere aggiornato, in modo da poter fornire queste importanti informazioni.
Oggetto di indagine e tra i fattori di rischio, potrebbe annoverarsi l'assunzione della piccola anticoncezionale, una possibilità sulla quale, assicura Straus, verranno svolte le opportune verifiche.
Necessario aumentare la fiducia nel vaccino
Al fine di intavolare un dialogo per un intervento risolutorio dei conflitti, Straus ha dichiarato l'intenzione di inviare il prima possibile una lettera ad AstraZeneca, dopo che Bruxelles avrà interpellato gli Stati membri, che in queste ore stavano aspettando i risultati scientifici della revisione sulla sicurezza del vaccino.
"Resta nostra responsabilità giungere a una conclusione circa il fatto che i benefici superino o meno i rischi", ha affermato in aggiunta Cooke, in modo che possa essere presa una decisione informata e aumentare di conseguenza la fiducia nel vaccino.
In Italia la somministrazione riprende venerdì 19 marzo
Con l'aiuto dei medici di famiglia e delle farmacie, nelle ore successive alle dichiarazioni dell'Ema, la Francia ha ripreso con la somministrazione del vaccino AstraZeneca, richiamando i pazienti in lista per ricevere la dose vaccinale. Una decisione, quella francese, alla quale ha fatto immediatamente seguito anche quella del Governo italiano. Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha infatti dichiarato che la priorità attuale deve essere (e rimanere) quella di vaccinare velocemente il più ampio numero di cittadini possibile.
Il ministero della Salute Italiano ha quindi annunciato che dalle ore 15.00 di domani, 19 marzo 2021, si riprenderà a pieno ritmo con la somministrazione del vaccino AstraZeneca anche sul territorio italiano, accogliendo con soddisfazione le dichiarazioni dell'Ema.