Sicuramente è "bellissimo vedere gente nelle piazze ma inevitabilmente vedremo salire anche i contagi". Queste sono le parole rilasciate stamattina a Radio24 dal sottosegretario Pierpaolo Sileri. Dall'intervista, il sottosegretario ha sottolineato come la variante si diffonderà prima del previsto: "Sarà predominante fino a raggiungere 3-4 volte i contagi attuali".
L'Italia, con la finale agli Europei, ha aggiunto poi Sileri a La Stampa, ha sicuramente accelerato il rischio di diffusione del virus. "Con gli assembramenti e senza la mascherina nelle piazze, entro dieci giorni la mutazione del virus sarà prevalente, superando quella inglese", ha spiegato.
Ha proseguito, poi, facendo notare che non sarà necessario riportare l'obbligo di mascherine all'aperto ma che sarà fondamentale aumentare i controlli nei luoghi di movida. L'evoluzione, dalle parole di Sileri, sarà molto simile a quella osservata per la Gran Bretagna, con un aumento dei contagi di 3 o 4 volte quelli che vediamo oggi; intanto, si assisterà a un aumento di vaccinati con doppia dose e a settembre si avrà il 75% di immunizzati.
Il rischio cambio colore per alcune regioni
Secondo Sileri è possibile che alcune regioni, più avanti, possano cambiare colore, istituendo zone rosse localmente. Ha spiegato, poi, che i docenti non vaccinati ammonterebbero a 215 mila, il 15% distribuito solo in alcune parti d'italia (la Sicilia ne conterebbe da sola 60 mila).
Con un aumento dei casi, sarebbe opportuno rintracciare più asintomatici e fare riferimento ai ricoveri più che ai contagi. Si è poi mostrato concorde nella riapertura delle discoteche ma con l'intenzione di attuare una gestione ferrea dei tamponi obbligatori all'entrata.
La 'versione' di Crisanti
Per il direttore del dipartimento di Microbiologia di Padova Andrea Crisanti, ospite al programma "Agorà" di Rai Tre, la variante Delta sarebbe a un passo dal divenire resistente ai vaccini.
Occorrerebbe secondo il medico migliorare le capacità di tracciamento combinandole a una giusta campagna di vaccinazioni.
Tre sarebbero i fattori che influenzerebbero la diffusione dell'epidemia: in primo luogo è importante vaccinarsi; in secondo luogo, sarebbe determinante la capacità di protezione da parte del nostro sistema immunitario e, infine, le varianti.
Crisanti ha poi dichiarato che solo tra due mesi potremmo avere notizie se la durata della copertura vaccinale sia di un anno. Ha proseguito affermando che, se la tale protezione non durasse per più di un anno ci si dovrebbe attrezzare per una terza dose. Intanto, sarebbe concorde sulla decisione del Governo di acquistare nuove dosi per mitigare il rischio.