Sono passati esattamente quattro anni dal crollo del Ponte Morandi a Genova del 14 agosto 2018: furono 43 le vittime, 11 i feriti e 566 gli sfollati.

Nella mattinata di questa domenica si è tenuta la cerimonia di commemorazione con la partecipazione del ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini, del sindaco Marco Bucci e del segretario della Lega Matteo Salvini.

La cerimonia è stata celebrata dall'arcivescovo Marco Tasca che ha ricordato quanto avvenuto il 14 agosto 2018 alle ore 11.36. Subito dopo la messa, la commemorazione si è spostata presso la Radura della Memoria, sotto il nuovo Ponte San Giorgio.

Qui, oltre al Ministro, sono intervenuti la presidente del Comitato per il ricordo delle vittime Egle Possetti, il sindaco Bucci e il governatore Toti (mentre prima 43 bambini hanno consegnato 43 messaggi indirizzati ai parenti delle vittime).

Nella serata di ieri, alla Radura della memoria, si è anche tenuto un concerto di musiche sacre.

I messaggi di Mattarella e Draghi

In una nota, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha manifestato il suo cordoglio ai familiari: "Rinnovo la più intensa solidarietà della nostra comunità nazionale". Ha poi sottolineato l'importanza del dramma che ha inevitabilmente segnato la vita della Repubblica e ha rassicurato in merito all'operato che la magistratura sta compiendo per accertare le responsabilità dell'accaduto.

Anche il presidente del Consiglio Mario Draghi, ha inviato al primo cittadino del capoluogo ligure un messaggio in cui ha mostrato vicinanza, esortando a garantire la sicurezza delle infrastrutture e a tutelare i cittadini. "Ne va della credibilità dell'Italia e delle Istituzioni".

Le parole del sindaco Bucci e del presidente della regione Toti

A concludere la cerimonia dal palco, è stato l'intervento del sindaco Bucci, il quale ha espresso tutto il suo cordoglio con tre pensieri. "il primo pensiero va a chi ha perso la vita e ai loro familiari. Noi saremo sempre vicini ai parenti, scolpiremo nella pietra questa data: il 14 agosto.

Il secondo pensiero va alla città che ha molto sofferto. Il terzo pensiero va al futuro di genova e della società civile”.

Il governatore della Regione Liguria Toti ha invece detto: "Maggiore analisi da parte delle autorità competenti, al fine di stabilire la verità su cosa è stato fatto e cosa resta da fare".

Stabilire una verità dal punto di vista giudiziario, non è rabbia e nemmeno vendetta, secondo Toti. Anzi, è quel tentativo di ristabilire una fiducia reciproca tra i cittadini e le istituzioni, ha affermato.