La detartrasi, chiamata anche ablazione del tartaro o, più comunemente, pulizia dei denti, consiste in un trattamento di pulizia mirato o rimuovere meccanicamente placca e tartaro dagli spazi dove tende ad accumularsi: superficie dei denti, spazi interdentali, bordi gengivali. Si tratta di un trattamento di tipo professionale, che deve quindi essere effettuato da un dentista o da un igienista dentale, da effettuare periodicamente e con regolarità in quanto placca e tartaro possono portare alla formazione di carie, infezioni gengivali ed altri disturbi per la salute dei denti.
Cos’è e come si forma il tartaro sui denti
Anche le migliori abitudini quotidiane, come l’uso dello spazzolino, del collutorio e del filo interdentale, non sempre sono sufficienti a mantenere nel tempo una perfetta igiene orale. Col tempo, infatti, la formazione del tartaro è pressoché inevitabile.
Si tratta di un materiale di deposito, di colore giallastro, più o meno scuro, generato dai batteri che, già dopo 24/48 ore dall’assunzione del cibo, cominciano a trasformarsi in tartaro, aderendo saldamente allo smalto dei denti.
Il suo accumulo varia notevolmente da persona a persona, in base alla quantità di saliva e alla qualità dell’igiene quotidiana e tende ad aumentare con l’avanzare dell’età.
Altri fattori ne possono agevolare la formazione, come una disposizione anomala dei denti che creano zone difficili da raggiungere con lo spazzolino e il filo interdentale.
In cosa consiste la detartrasi
La detartrasi può essere sopragengivale o sottogengivale, a seconda della zona da dove vengono rimossi placca e tartaro, che possono formarsi sia nella parte visibile delle gengive che nella parte sottostante.
Soprattutto in quest’ultimo caso, le gengive appariranno infiammate e dovranno essere pulite per evitare l’insorgere di problemi che possono essere anche gravi, come la retrazione gengivale o altre malattie paradontali.
L’ablazione del tartaro è un’operazione generalmente indolore e non invasiva che può comportare, al massimo, una sensazione di fastidio.
Nei soggetti più sensibili, comunque, può essere effettuata con l’ausilio della sedazione analgesica cosciente che consiste nella somministrazione di un farmaco analgesico privo di effetti collaterali – può essere usata anche per i bambini – che riduce nel paziente l’ansia e la percezione del dolore.
La pulizia avviene attraverso l’ausilio di un ablatore a ultrasuoni che funziona attraverso la combinazione di ultrasuoni e un flusso di acqua pressurizzata, In questo modo, il tartaro viene frantumato ed i batteri responsabili della formazione della placca eliminati. In presenza di tartaro in profondità nelle gengive, si ricorre a strumenti manuali in acciaio per pulire a fondo.
La pulizia viene poi completata con la lucidatura dei denti attraverso una pasta abrasiva per la rimozione finale di residui di placca ed eventuali macchie di fumo e di caffè.
Cosa fare dopo la detartrasi per mantenere una corretta igiene orale
Subito dopo la detartrasi possono verificarsi episodi di sanguinamento delle gengive che sono temporanei e da considerare assolutamente nella norma. Quello che è importante, una volta tornati a casa, è mettere in atto, con regolarità, tutti i consigli per mantenere una buona igiene orale fino al prossimo trattamento:
- nelle prime ore successive al trattamento, evitare il consumo di bevande o cibi che macchiano i denti come liquirizia, caffè, tè nero, vino rosso, frutti rossi, ed altri;
- effettuare dopo ogni pasto l’igiene dentale con spazzolino e filo interdentale;
- usare un collutorio specifico, su consiglio dell’igienista, per disinfettare le gengive.
La detartrasi va effettuata con regolarità ogni sei mesi, che possono ridursi fino a tre mesi per i soggetti con problemi gengivali o con particolare predisposizione alla formazione del tartaro.