L’utilizzo adeguato e sistematico del filo interdentale aiuta a preservare, nel tempo, una buona salute dei denti. La sua azione serve, principalmente, alla rimozione profonda di residui di cibo e della placca che normalmente si forma negli interstizi dei denti.

L’uso del filo, come indicato dagli specialisti, deve avvenire sempre in associazione a spazzolino, dentifricio e collutorio, altri strumenti fondamentali per l’igiene dentale quotidiana come lo scovolino.

A cosa serve il filo interdentale

Secondo le statistiche, l’utilizzo del filo interdentale è erroneamente sottovalutato poiché, generalmente, il suo utilizzo viene considerato superfluo per l'igiene dentale quotidiana.

Studi specifici nella materia hanno invece stabilito che l’uso esclusivo di spazzolino e dentifricio per tutelare la Salute dei denti da carie ed altre problematiche legate alle gengive, non bastano. I batteri, infatti, si annidano nel tempo tra gli spazi dei denti determinando, a lungo andare, la distruzione progressiva dello smalto che ricopre il dente, facilitando la successiva insorgenza della carie.

Quando utilizzare il filo interdentale

Il filo interdentale è importante per rimuovere la placca dentaria, detta anche placca batterica, che si deposita sulle superfici dei denti. Si tratta del nemico principale dei denti che si insinua soprattutto negli spazi interdentali e in prossimità della gengiva e del colletto del dente.

L’uso dello spazzolino da denti e del dentifricio sono tendenzialmente efficaci nel rimuovere la placca dalla maggior parte delle superfici esposte, ma non sono in grado di raggiungere i piccoli spazi tra i denti dove tendono ad accumularsi i residui di cibo e la placca. In virtù di questo particolare, l’uso sistematico del filo risulta di fondamentale importanza per completare la routine della propria igiene orale.

Le indicazioni degli specialisti sull’utilizzo del filo interdentale sono quelle di integrarlo nella quotidiana pulizia almeno una volta al giorno e preferibilmente di sera.

Alcuni suggeriscono di utilizzarlo dopo aver spazzolato i denti, in modo tale che lo spazzolino possa rimuovere con la sua azione già un certo quantitativo di placca, facilitando la successiva azione del filo interdentale.

Alcuni specialisti consigliano, invece, di passare il filo prima dell’uso dello spazzolino e del dentifricio. Secondo questa tesi, il filo per la pulizia dei denti svolgerebbe in modo più adeguato la sua azione rimuovendo placca e i residui di cibo, aiutato dai principi attivi del fluoro, presente nel dentifricio, a raggiungere anche le fessure più piccole presenti tra i denti.

Tipologie di filo interdentale

È possibile trovare in commercio due tipi differenti di filo interdentale. Quello cerato è costituito da fibre rivestite da un sottile strato ceroso, elemento utile che conferisce al filo durata e resistenza durante il suo utilizzo. Questa tipologia è indicata per coloro che hanno irregolarità dei denti o depositi di tartaro.

Il filo non cerato è invece indicato in presenza di denti molto stretti e aiuta la rimozione della placca e di eventuali piccoli frammenti di cibo che si depositano tra i piccoli spazi interdentali.

Oltre alle diverse tipologie date dalla presenza o meno del rivestimento della cera, il filo interdentale può trovarsi in commercio anche aromatizzato o arricchito di fluoro, caratteristica che fornisce ai denti, dopo il suo utilizzo, una più intensa sensazione di pulizia e freschezza.