Dal 1 marzo si dà il via a un allentamento delle restrizioni in materia di viaggi, in attesa della conclusione dello stato d’emergenza che è prevista per il 31 marzo, l'Italia si sta preparando per permettere anche ai cittadini non comunitari di viaggiare nei paesi dell’UE, riducendo alcune estrizioni per quanto riguarda il Super Green Pass e i test antigienici, anche se i dettagli devono ancora essere specificati.
Dal 1 marzo autorizzati i viaggi dai paesi non facenti parte dell’UE
Il Ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato un’ordinanza che permette ai viaggiatori provenienti da Paesi fuori dalla Comunità europea di essere sottoposti alle stesse regole di quelli che provengono dalla Ue: niente più quarantena, solo Green Pass base che consiste o nel certificato di vaccinazione, di guarigione o di test negativo.
Dal Consiglio Europeo arrivano nuove raccomandazioni: “Gli Stati dovrebbero autorizzare i viaggi non essenziali delle persone vaccinate con un vaccino approvato dall’UE o dall’OMS, delle persone guarite e di tutte quelle persone che viaggiano da un paese che fa parte dell’Unione Europea. Per alcuni di questi viaggiatori potrebbero essere applicate misure supplementari, come i test PCR prima del viaggio”.
I cittadini potranno viaggiare se avranno ricevuto l’ultima dose del ciclo di vaccinazione primaria o una dose di richiamo da almeno 14 giorni e da non più di 270 dalla partenza. Le persone vaccinate con un vaccino approvato dall’OMS potrebbero dover possedere test molecolare negativo effettuato da non più di 72 ore prima della partenza, per evitare di finire in isolamento o in quarantena, e la stessa richiesta potrebbe essere fatta a coloro che sono guariti dal Covid-19 e ai vaccinati non aventi certificazione verde.
Chi non è vaccinato né guarito da Covid dovrebbe poter viaggiare con in possesso un test molecolare negativo effettuato da non più di 72 dalla partenza, per gli under 6 non sono previste né restrizioni né test di alcun tipo.
La decisione in merito al Green Pass
Il sottosegretario della Salute Pierpaolo Sileri di recente ha affermato che il governo sta pensando a come gestire il futuro del Green Pass: “Penso che il Super Green Pass vada rimodulato ed abolito nel tempo, ma siamo in un periodo di transizione […] bisogna procedere per gradi fino alla rimodulazione del Green Pass”.
Non si parla, quindi, ancora di abolizione del certificato verde ma di limitarne lentamente l’uso, gradualmente, permettendo così ai cittadini di poter tornare a mangiare all’aperto senza doverlo mostrare. Le regole per i locali al chiuso invece dovrebbero rimanere le stesse: ovvero si può accedervi solo con certificato verde.
Parte l’incentivo al turismo estivo
Oltre all’ apertura della comunità europea ai cittadini di Paesi extra comunitari si parla anche di un allentamento sui trasporti a lunga percorrenza e di un allentamento sugli hotel, entrambi finora sottoposti alla regola del Super Green Pass. Si parla di maggiori libertà all’aperto ma, molto probabilmente, l’obbligo della mascherina dovrebbe rimanere nei luoghi al chiuso.
La necessità di non ritornare subito alla normalità
Il Ministro Speranza predica cautela, consigliando di non eliminare ogni regola vigente in una volta sola, affermando che “con 60 mila casi al giorno, è un errore” ed è proprio per questo che, nonostante la fine dello stato d’emergenza si parlerà ancora di mascherine al chiuso, di Green Pass ed anche di una possibile quarta dose in autunno.
“Nessuno può sapere se e quando uscirà una nuova variante. Sta emergendo in alcuni paesi Omicron 2, per esempio. […] A varianti ferme dovremmo vivere tranquillamente fino all’autunno, ma l’equilibrio è precarissimo”, spiega ancora Speranza in una intervista al quotidiano La Stampa.