Questo venerdì 11 febbraio 2022 segna, nelle intenzioni del governo, un passo verso il ritorno alla normalità. Tutti i principali indicatori della pandemia, dai contagi ai ricoveri passando per l'incidenza e il tasso di positività, confermano che la situazione è sempre più sotto controllo e spingono l'esecutivo ad allentare alcune restrizioni che avevano accompagnato l'Italia nelle settimane precedenti. Il primo passo è lo stop all'obbligo di indossare le mascherine nei luoghi all'aperto, appunto a partire da oggi 11 febbraio.

Stop alle mascherine all'aperto

A partire da oggi, in tutta Italia decade l'obbligo di indossare le mascherine nei luoghi all'aperto. I dispositivi di protezione individuale, tuttavia, restano ancora obbligatori in situazioni di assembramento e nei luoghi al chiuso almeno fino al 31 marzo, come previsto dall'ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza.

Rimangono esentati dall'obbligo i bambini sotto i sei anni, chi svolge attività sportiva e chi presenta patologie incompatibili con l'uso dei dispositivi di protezione.

Lo stesso ministero della Salute, fra l'altro, non ha escluso la possibilità di prolungare l'obbligo di mascherina al chiuso oltre il 31 marzo, a seconda dell'andamento della pandemia.

Ad ogni modo, per il momento pensare di togliere le mascherine nei luoghi chiusi è un'ipotesi "improbabile", come sottolinea anche il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta.

La riapertura delle discoteche

Sempre da oggi, via libera anche alla riapertura di discoteche e sale da ballo, con una capienza del 75% all'aperto e del 50% al chiuso.

Potranno entrare nei locali solo i possessori di greenpass rafforzato (vaccinati o guariti dal Covid), garantendo un adeguato distanziamento interpersonale e verificando l'efficacia degli impianti di condizionamento. Sarà obbligatorio indossare la mascherina in ogni momento, eccetto quando si balla.

Al fine di evitare assembramenti sia all'entrata che all'interno del locale, il consiglio che viene dato ai gestori è quello di privilegiare prenotazioni e biglietti online e di monitorare gli accessi attraverso l'utilizzo di contapersone.

I locali che si trovano in un territorio finito in zona rossa saranno costretti a chiudere.

Le prossime tappe della 'ripartenza'

Se nelle prossime settimane il miglioramento della situazione pandemica dovesse consolidarsi, il percorso verso un graduale ritorno alla normalità sarebbe tracciato. Le date principali da tenere a mente sono due: 31 marzo, giorno in cui è prevista la fine dello stato di emergenza, e 15 giugno, giorno in cui terminerà l'obbligo vaccinale per gli over 50.

Se a partire dal 15 febbraio scatta l'obbligo di super greenpass per i lavoratori con più di 50 anni, alcune fonti di governo prevedono un possibile allentamento del certificato verde già dal mese di marzo, a cominciare da alcune attività all'aperto.

Lo immagina il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, anche se il viceministro Pierpaolo Sileri si è mostrato più cauto.

A dichiararsi contrario all'eliminazione del greenpass, almeno per il momento, è il virologo Fabrizio Pregliasco, secondo il quale esiste un fondamento scientifico nella misura (ossia, garantire la massima protezione a quante più persone possibili, fino al momento in cui si passerà dalla strategia vaccinale a una strategia più simile a quella che si ha contro un'influenza endemica) nonostante essa sia frutto principalmente di una scelta Politica.

Alcune restrizioni, infine, potrebbero cadere già prima della fine dello stato d'emergenza. Lo auspica il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga, secondo cui è necessario "cambiare approccio ed essere pragmatici" perché rispetto a qualche settimana fa "la situazione è molto diversa". E lo stesso sottosegretario Sileri non esclude che prima del 31 marzo si possa arrivare ad abolire l'isolamento per i positivi asintomatici, una delle molte richieste da tempo avanzate dalle Regioni.