Se avete gioito per la splendida vittoria deldiscesista azzurro DominikParis sulla pista Kitzbühel durantel'ultimo weekend di gennaio vi sarete anche spaventati per la tremenda caduta –fortunatamente senza conseguenze – per l'altro campione azzurro, Peter Fill.

Lo sci, infatti, è unosport splendido ma anche potenzialmente molto pericoloso: un po' comel'automobilismo e le moto. Ecco perché Dainese,noto marchio italiano di accessoristica per motociclismo, sta sviluppando,proprio in collaborazione con la FederazioneInternazionale Sci(FIS), un'airbag per sciatori.

Il sistema D-air, chedovrebbe debuttare in occasione dei GiochiOlimpici Invernali di Sochi nel2014, è entrato nella fase finale di test. Per una curiosa coincidenza i testidel del D-air sono iniziati proprio da Kitzbühel a gennaio 2012 e ora, dopo 160 corsemonitorate, in diverse condizioni ambientali e su diversi sciatori, Dainese haottenuto una mole di dati sufficiente per definire l'algoritmo d'innesto,cioè il sistema che permetterà all'airbag di attivarsi in caso di necessità.

Si tratta di una fase vitale del progetto, in quanto questo algoritmo dovràessere in grado di distinguere, senza alcun margine di errore, tra lesituazioni ad alta velocità di gara e una caduta reale. "Non è stato facile –ha spiegato Alessandro Bellati,technical manager del progetto D-air – perché, dopo aver raccolto i dati deisensori d'inerzia e paragonandoli alle immagini video delle discese ci siamoresi conto che la differenza tra una normale situazione di gara e una caduta è,in alcuni casi, estremamente sottile.

Solo un'attentissima analisi di questidati ci ha permesso di definire la formula che abbiamo applicato allapiattaforma fornita agli sciatori. Per ora abbiamo optato per una calibrazione "sicura" che attivi l'air-bag solo quando ilsistema è ragionevolmente certo che si tratti di una caduta".

Per raccogliere i dati, Dainese ha ottenuto il permesso da parte della FIS diintegrare i rilevatori d'inerzia nelle protezioni utlizzate da alcuni dei piùnoti campioni di sci, tra cui Heele Innerhofer per la FISI (la Federazione Italiana SportInvernali) e Kucera (della federazione canadese).

Ora itest volgeranno sull'aspetto "air": bisognerà, cioè, stabilire esattamente laquantità di gas necessaria da rilasciare per proteggere efficacemente losciatore e anche le aree in cui l'aria dovrà essere concentrata: per esempio,l'idea è di proteggere maggiormente il petto rispetto alla schiena che è giàcoperta dall'apposito paraschiena. Anche il peso complessivo del sistema èstato ridotto e si lavora all'ergonomicità. Poi, come spesso accade conla Formula 1, latecnologia sarà messa a disposizione degli sciatori "normali".