Sembrava destinato ad animare un'aspra infinita battaglia con la Juventus, ritenuto l'avversario degli avversari, dalla panchina di Roma, che doveva assurgere a tribuna di chi è "anti-Juve" per antonomasia, ed invece ancora una volta Zeman è costretto a lasciare i suoi amati colori giallorossi, E adesso che ne sarà del calcio spettacolo? Del verbo di Zeman?
Si può essere schierati pro o contro il boemo, ma a mio avviso le sue squadre giocano la fase offensiva con una coralità che dà vita ad uno spettacolo unico, un po' meno spettacolare è la fase difensiva ed infatti ne ha pagato dazio.
Non è un caso dunque se la prima unica certezza per Andreazzoli è la difesa a quattro: oggi ha provato Taddei, Burdisso, Castan e Torosidis, non ci sono margini per decisioni avventate, il piglio certosino di Spalletti che di Andreazzoli è vate e sostenitore sembra ripercuotersi in queste prime scelte. Proprio Taddei parla di un punto di svolta cui si è giunti: "Adesso per noi sono tutti esami, a partire dalla partita contro la Sampdoria. Dobbiamo ritrovarci e tornare a vincere".
"Conosco Andreazzoli da 8 anni, siamo arrivati a Roma insieme - ha spiegato Taddei, in una intervista a Sky Sport24 - Ha un ottimo dialogo con i giocatori e sono convinto che farà sentire tutti importanti, sia chi giocherà sia chi andrà in panchina.
Cosa è mancato? Non posso dire che è mancato qualcosa.
Quando si perde e non arrivano i risultati manca qualcosa non solo all'allenatore - ha continuato Taddei - Però nel calcio qualcuno viene sempre penalizzato e in questo caso è stato Zeman. Noi ci abbiamo messo anche del nostro e possiamo fare molto meglio".
Vedremo, a noi Zeman mancherà.