Mesi difficili e un ambientamento complicato. E proprio quando tutto sembrava risolversi ecco che arriva un gol, il primo con la maglia del Venezia. Ma, forse, quel gol non andava segnato. Anche se questo non lo sapremo mai. La storia di Tuta, brasiliano dal soprannome bizzarro, è alquanto controversa e strana. E' la storia di un giocatore arrivato in Italia a campionato iniziato e che non si è mai ambientato. Tuta trova conforto soltanto in Fabio Bilica, compagno dell'epoca mentre tutti gli altri sembrano voltargli le spalle. E quel gol segnato durante un normalissimo Venezia-Bari sembra essere la ciliegina sulla torta.

Il Venezia fatica a segnare e il direttore Marotta vola in Brasile per portare a casa Moacir Bastos, alias Tuta. Il giocatore è la classica boa offensiva, forte fisicamente e ben piazzata. L'acquisto, però, si rivela ben presto un buco nell'acqua e lo sterile attacco dei lagunari continua imperterrito nel suo scarno ruolino di marcia. Il giocatore si perde per strada e la laguna di Venezia non lo aiuta a ritrovare la via del gol. Fino a quel fatidico e maledetto Venezia-Bari.

E dire che il suo inizio era stato tutt'altro che negativo. Dopo il suo arrivo a fine ottobre Tuta segna in Coppa Italia contro la Juventus e in campionato contro la Lazio. Tutti si aspettano una sua esplosione ma il giocatore si intristisce.

Contro il Bari, però, qualcosa cambia. Tuta entra al posto del neo-acquisto Recoba quando la partita sembrava stranamente addormentata, si fa in quattro e al 90' sigla la rete del 2-1 che permette al Venezia di vincere la partita. Il problema è che nessuno festeggia, se non l'amico Bilica. Alcuni giocatori restano attoniti in campo, altri sembrano essere disperati.

Nel tunnel al termine della partita succederà di tutto e Tuta denuncerà anche di aver ricevuto uno schiaffone per aver segnato quella rete.

Le possibilità di partita truccata sono altissime e tutti gli organi federali sono vigili. De Rosa e Spinesi se la prendono con il povero giocatore: Tuta afferma inoltre che Maniero gli avrebbe detto di non segnare mentre l'attaccante nega il tutto e afferma di avergli detto soltanto di non sbilanciarsi perché il pareggio andava più che bene.

Alla fine il brasiliano ritratta il tutto e il caso si chiude così. Il giocatore, però, a fine anno lascia l'Italia e inizia il suo pellegrinaggio. Dopo qualche apparizione in Brasile e in Corea del Sud Tuta balza agli onori della cronaca per essere arrestato per non aver pagato gli alimenti alla ex moglie.