Quante medaglie, titoli e trofei ritirati a distanza di tempo causa zampino del doping? Lo sport, soprattutto nell'ultimo ventennio, ha sofferto particolarmente la rapidità del doping e del progresso della medicina, a tal punto da non riuscire a contrastarne l'effetto e i conseguenti problemi di Salute sugli atleti. L'avvento dell'eritropoietina mise in ginocchio il ciclismo degli anni novanta, senza dimenticare i tanti casi di nandrolone nel calcio e le recidive del tennis, nonchè l'infinita pattuglia di olimpionici costretti a fermarsi (per valori sospetti) o addirittura annullati dopo il titolo conquistato 'sul campo' barando le regole.

Questa volta dovrebbe arrivare l'attesa svolta, quella lotta al doping che aveva illuso tanti sportivi e che invece puntualmente si rivelava fragile: un nuovissimo metodo ideato e sperimentato, ironia della sorte, proprio in concomitanza con le Olimpiadi invernali del mese scorso che si sono invece avvalse dei sistemi di rilevamento tradizionali.

Medici e scienziati hanno svelato le carte per la prima volta durante l'ultimo National Meeting & Exposition dell'American Chemical Society (Acs), mettendo un mattone importante, soprattutto sul piano dei controlli e sull'efficacia di questi ultimi.

La novità principale riguarderà il potenziamento e la sensibilità del controllo: sarà addirittura 1.000 volte più affidabile del sistema attualmente in circolazione, un sistema scientifico che andrà ad avvertire qualsiasi presenza 'sospetta' nel sangue e non solo. Basterà per ridimensionare finalmente il fenomeno angosciante del doping? Stando alle prime dichiarazioni, filtra soltanto ottimismo.