Si inizia oggi, 24 maggio. Il Giro d'Italia, infatti, affronta le tappe di alta montagna per i prossimi giorni. Le salite sono destinate a lasciare il segno sulla classifica generale, a partire dalla frazione odierna, Agliè-Oropa di 167 km.

La descrizione del percorso

Nella 14a tappa ci sono tre Gran premi della Montagna, due di 1^ categoria e uno di 2^. Il primo da affrontare è l'Alpe Noveis, 9 km di ascesa, di cui gli ultimi 6 sono particolarmente duri con pendenze massime al 16%. Il Gpm è però lontano dal traguardo.

Il secondo Gpm è fissato sulla cima di Bielmonte.

Tra le salite della 14a tappa è la meno dura con la strada che solo in alcuni tratti va oltre il 10%. Ma la scalata è lunga più di 18 km.

Infine, c'è la scalata che conduce al traguardo posto al Santurario di Oropa. La lunghezza è di 12 km, ma solo gli ultimi 6 sono presentano pendenze massime del 13% e non scendono mai oltre il 7%.

La 15^ tappa, una sola salita

Domenica 25 maggio c'è la 15^ tappa, Valdengo-Plan di Montecampione di 225 km. Nel percorso c'è un solo Gran premio della montagna, che è anche di 1^ categoria.

La scalata che porta all'arrivo di Plan di Montecampione è particolarmente lunga, essendo di quasi 20 km. La parte più costante è quella finale, gli ultimi 5 km. Anche prima ci sono punte di pendenze al 12% (al km 8 dell'ascesa), ma sono intervallate da tratti in cui è possibile respirare.

Il tappone dolomitico

Martedì 27 maggio c'è il tappone dolomitico, molto breve, ma con salite storiche e durissime. Nella 16^ frazione, Ponte di Legno-Val Martello di 139 km, i Gran premi della Montagna sono tre, di cui due di 1^ categoria e la Cima Coppi.

La prima ascesa porta al Passo del Gavia: sono 23 km di salita con gli ultimi 20 che non vanno mai sotto il 7% e una pendenza massima del 16%.

Dopo lo scollinamento c'è l'inizio dell'ascesa che conduce al Passo dello Stelvio, la cima Coppi del Giro d'Italia. La lunga scalata comincia da Bormio ed è lunga più di 22 km. Le pendenze non sono impossibili e diventano più ripide nella parte finale (sopra il 7%). Ma il Gpm a oltre 2.700 metri di altitudine rende difficile anche la respirazione per i ciclisti.

L'ultimo Gpm porta al traguardo di Val Martello: la salita è di 22 km con un andamento irregolare. Ci sono tratti duri alternati ad altri molto più pedalabili. L'ultimo km è però al 14%: il terreno ideale per provare a fare la differenza.

La classifica generale 

  1. Rigoberto Uran 53:15:06
  2. Cadel Evans a 37"
  3. Rafal Majka a 1'52"
  4. Domenico Pozzivivo a 2'32" 
  5. Wilco Kelderman a 2'50"
  6. Nairo Quintana a  3'29"
  7. Fabio Aru a 3'37"
  8. Wouter Poels a 4'06"
  9. Steve Morabito a 4'20"
  10. Robert Kieserlovski 4'41"
  11. Ivan Basso a 5'09"
  12. Pierre Rolland a 5'45"