La morte di Marco Pantani è ancora avvolta nel mistero, ma i fan e soprattutto sua madre non si danno per vinti. Sono sicuri che il Pirata sia stato ucciso e confidano nella giustizia. Nuove speranze per conoscere la verità ci giungono dalla procura della Repubblica di Forlì, che a settembre ha aperto un nuovo fascicolo a carico di ignoti per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva. Questo nuovo filone d'inchiesta apre nuovi scenari inquietanti e clamorosi: ad uccidere l'ex ciclista romagnolo sarebbe stata la Camorra, causa le scommesse clandestine sul Giro d'Italia del 1999.

In quella competizione ci fu l'esclusione di Pantani a sole 2 tappe dalla fine del Giro. Una clamorosa esclusione, visto che il Pirata nella terz'ultima gara disputata aveva letteralmente dominato. Per molti si era trattato di un complotto per farlo fuori.

Già perché il controllo dell'Uci rilevò un ematocrito oltre il limite di 50 (51.9). Un risultato strano considerando che la sera prima Pantani aveva fatto un altro esame a Imola che gli riscontrò nel sangue ematocrito quarantotto, dunque nei limiti consentiti. Inoltre, il protocollo Uci fu violato, visto che doveva essere lo stesso atleta a scegliere la provetta da analizzare, invece per lui lo fece il medico che se la portò 'surriscaldandola'.

Adulterando così il risultato finale.

Ma torniamo ai sospetti sulla Camorra. Essi fuoriescono da una lettera inviata da Renato Vallanzasca - bandito chiamato il bel Renè, che tra gli anni '70 e '80 seminò il panico nel milanese - alla madre di Pantani: Tonina. Tra le righe confessò che durante quel Giro fu avvicinato in carcere da un altro detenuto implicato nel giro delle "scommesse clandestine", il quale qualche giorno prima che fermassero Pantani gli consigliò di scommettere tutto quello che aveva su un altro corridore "perchè Pantani non avrebbe vinto quell'anno".

Dunque già sapeva dell'esclusione di Pantani. Insomma, nuove ombre inquietanti sulla morte del povero Marco Pantani, la cui carriera da quel giorno maledetto di giugno di fine secolo fu stroncata e, poco qualche anno dopo, anche la sua vita seguì la stessa sorte.