Parma, 22 giugno 2015 - Poco più di un'ora fa è stato dichiarato il fallimento del Parma Calcio; la notizia era nell'aria ormai da diverse giorni e l'abbandono delle trattative private in corso con Giuseppe Corrado e Mike Piazza aveva ormai fatto nascere rassegnazione, tristezza e rabbia in tutti i tifosi del club gialloblù. La società saluta dunque il mondo calcistico dei professionisti e dovrà ripartire dalla lega dilettanti come successo al Siena l'anno scorso (ora Robur Siena Società Sportiva Dilettantistica sotto la guida dell'imprenditore italo-svizzero Antonio Ponte).
La notizia era nell'aria
I primi campanelli d'allarme per i tifosi nascono nell'estate del 2014, quando nonostante il sesto posto ottenuto nel campionato di serie A, la UEFA aveva negato l'accesso alle competizioni europee per irregolarità con i pagamenti dell'IRPEF. L'allora presidente Ghirardi si espresse con toni severi ed indignati, provando a celare la disastrosa situazione debitoria del club. A questo punto ci sarà una vera diaspora di talenti a partire dall'allenatore Donadoni (che merita davvero rispetto per il lavoro svolto negli ultimi anni), fino a Josè Mauri, Galloppa, Mirante, Varela e Cerri.
Ecco il comunicato ufficiale diramato a mezzo stampa:
"I curatori fallimentari del Parma FC S.p.A., dottori Angelo Anedda e Alberto Guiotto, comunicano che alle ore 14,00 di oggi 22 giugno 2015 non è pervenuta alcuna offerta per l'acquisto dell'azienda sportiva.
Nelle prossime ore i curatori si riuniranno con il Comitato dei Creditori e il Giudice Delegato dottore Pietro Rogato per le necessarie determinazioni in merito alla procedura fallimentare e all'esercizio provvisorio dell'impresa".
Questa notizie chiude così la terribile stagione del club emiliano, tra acquisizioni a 1€, esclusione dall'Europa League e ultimo posto in serie A. Davvero un brutto epilogo per una società che, dall'anno della sua fondazione nel 1913, ha conquistato 3 Coppe Italia, 1 Supercoppa italiana, 1 Coppa delle Coppe, 2 Coppe UEFA e 1 Supercoppa UEFA.