Ci risiamo. Ad ogni prestazione super di un corridore, soprattutto se al Giro d'Italia o al Tour de France, ecco immancabili le accuse di doping. Stavolta addirittura qualcuno si è mosso in anticipo, prima ancora che Chris Froome demolisse gli avversari con una prova mostruosa nella prima tappa di montagna del Tour de France mettendo così una seria ipoteca sulla maglia gialla finale.L'accusa stavolta non riguarda l'utilizzo di farmaci dopanti, ma l'uso di un motorino all'interno della bicicletta.

Froome e il Mont Ventoux

Durante il giorno di riposo del Tour de France su Youtube è stato caricato un video, poi rimosso, che mette in mostra dei dati sulla scalata al Mont Ventoux di Chris Froome del Tour de France 2013, quello vinto dal campione del Team Sky.

Ebbene, secondo questi dati, Froome avrebbe scalato la montagna della Provenza e staccato tutti i diretti concorrenti senza neanche spremersi più di tanto. Nel momento dell'attacco a Contador, nel massimo sforzo, le sue pulsazioni sarebbero state registrate a 160, con un picco massimo di watt intorno ai 1000.

Dati davvero bassi, che non corrispondono ad uno sforzo massimale come quello che sarebbe richiesto per una prestazione di livello assoluto come quella fornita da Chris Froome. Per questo gli autori del video collegano questi dati all'uso di un motore che aiuti la pedalata e la prestazione. La Sky ha risposto a queste accuse, ma dando quasi una validazione a questi parametri: gli uomini del team britannico hanno dichiarato che i loro archivi sono stati hackerati e alcuni dati rubati.

Il caso è finito in mano agli avvocati della Sky, che studieranno una possibile azione legale per questa violazione degli archivi.

Motorini: doping o bufala?

Ma il cuore della questione è: i motorini elettrici che si nascondo nei telai delle biciclette esistono davvero e sono stati usati da Froome o da altri corridori?

Se ne parla da tempo ma finora molte chiacchiere e nessun riscontro concreto. In molti hanno accusato i corridori di aver usato i motorini, segnalando qualche comportamento anomalo come ripetuti cambi di bicicletta o di ruote in corsa. Cancellara e Contador sono stati tra i sospettati, ma i tanti controlli a cui sono state sottoposte le biciclette dei corridori non hanno mai rivelato la presenza di motorini nascosti.