L'avventura dell'Ital-Basket verso gli europei tedeschi ha preso il via lunedì con il raduno che si è tenuto a Milano e la preventivata partenza verso Folgaria, per il ritiro dove il coach Pianigiani dovrà passera al setaccio la condizione fisica di ogni singolo elemento e curare gli schemi che dovranno proiettare la nazionale azzurra a caccia del terzo successo della propria storia.

Mancheranno gli "americani" Andrea Bargnani, Marco Belinelli e Danilo Gallinari, costretti dai sontuosi contratti dell'Nba a prolungare la permanenza negli Usa, ma pronti ad aggregarsi nei prossimi giorni.

Tra i tanti nodi che Pianigiani dovrà districare il primo potrebbe essere rappresentato dalla scelta del play che dovrà dirigere l'orchestra azzurra tra un parterre de Rois di assoluto valore, con il neo-milanese Andrea Cinciarini, una spanna avanti su Alessandro Gentile e Daniel Hackett nelle preferenze del tecnico. Al di là della scelta del play titolare, Pianigiani dovrà districarsi tra una serie di scelte complesse in un roster che comprende pezzi da novanta come Gallinari, Datome, Belinelli, Bargnani e Gentile, attraverso una selezione che dovrà sacrificare qualche nome importante, per garantire equilibrio al progetto tattico. La nazionale azzurra sarà inserita in un girone assai complicato con la Germania padrona di casa, e le temibili Serbia, Turchia e soprattutto la Spagna di Gasol, con l'Islanda destinata ad essere la vittima sacrificale.

Vero è che passeranno quattro squadre su sei, ma sarà altrettanto vero che perdere il meno possibile garantirebbe alla nazionale di Pianigiani di potersi garantire un percorso più agevole nel prosieguo del proprio cammino.

La nazionale più forte di tutti i tempi ?

E' lecito chiedersi, leggendo ad uno ad uno i nomi dei convocati, se davvero questa nazionale possa ambire a recitare un ruolo di primo piano, e se davvero, come ha dichiarato Carlton Myers qualche mese fa, questa sia davvero la nazionale più forte di sempre. Molto dipenderà dalla capacità del tecnico di assemblare le stelle azzurre, e soprattutto dall'attitudine dei singoli di sapere mettere a disposizione del collettivo il proprio talento individuale.