Ferrari e Red Bull "nemici - amici". Dopo anni di battaglie in pista, di dichiarazioni al veleno sugli aggiornamenti al limite del regolamento presentate dalla scuderia austriaca, si fa sempre più concreta l'ipotesi di vedere le Red Bull, a partire dal 2016, montare dei motori Ferrari. Già da un po' di tempo si paventava questa possibilità, anche se la scuderia di Mateschitz, inizialmente, aveva pensato di stringere un accordo con Mercedes per avere una fornitura della potente e vincente power unit del team tedesco. Tuttavia, in Mercedes, temendo che il connubio tra i loro potenti propulsori e il genio dell'aerodinamica Adrian Newey potesse dare nuovamente vita ad una Red Bull imbattibile come quella che ha portato Sebastian Vettel a vincere quattro titoli mondiali, hanno deciso di fare un passo indietro, lasciando campo libero alla Ferrari.

Al momento, di certo c'è che già dal 2016 la monoposto austriaca non verrà più spinta da motori Renault, con l'azienda automobilistica francese che punta ad acquisire per intero un team di Formula 1 per rientrare con il suo marchio in grande stile.

Ferrari e Red Bull, incontro decisivo a Monza: Marchionne ha fiutato l'affare

Il weekend del Gran Premio d'Italia pare sia stata l'occasione decisiva per avvicinare le parti e per gettare le basi di una nuova alleanza della Formula 1 che punta a battere lo strapotere Mercedes. Dalle parti di Maranello, considerano un'eventuale fornitura dei motori Ferrari alla Red Bull non come un pericolo, ma come un affare ed una grande opportunità. Infatti, finora la proposta del "cavallino rampante" è stata quella di fornire alla scuderia guidata da Helmut Marko e Christian Horner, una power unit di ultima evoluzione, quindi ampiamente aggiornata e competitiva.

Di conseguenza, l'intesa si allargherebbe anche alla Toro Rosso, scuderia satellite della Red Bull, senza dimenticare le forniture già definite alla Sauber e alla Haas. In questo modo, la Ferrari, con le sue power unit distribuite a ben quattro team di Formula 1, si ritroverebbe sicuramente con l'ex scuderia di Vettel di nuovo veloce e temibile in pista, ma al contempo andrebbe a ridurre l'accerchiamento di vetture spinte dai potenti motori Mercedes.

Infine, non bisogna dimenticare che se andasse in porto l'alleanza Ferrari - Red Bull, a Maranello entrerebbero circa 80 milioni di euro, una cifra non da poco, che per il presidente Sergio Marchionne sarebbe un vero e proprio affare. Insomma, le grandi manovre per fermare la Mercedes nel 2016 sono iniziate, e a questo punto c'è da vedere se i timori di Toto Wolff e Niki Lauda nel rinforzare eccessivamente la Red Bull erano esatti, oppure se la voglia di strafare potrebbe diventare un pericoloso boomerang per le monoposto guidate da Hamilton e Rosberg che negli ultimi due anni stanno dominando in Formula 1.