Mc Laren-Honda: un binomio che ha scritto la storia della Formula 1 e che fa viaggiare la mente verso la fine degli anni Ottanta, quando Ayrton Senna e Alain Prost dominavano in pista e si contendevano il Mondiale, mentre Emanuele Pirro, sul circuito di Suzuka, percorreva tantissimi chilometri nei test, per garantire uno sviluppo continuo del propulsore. Oggi non si possono più effettuare i test illimitati, e il rientro dell'azienda nipponica nel Circus è stato un grande flop, se guardiamo gli scarsi risultati della Mc Laren spinta dalla Power Unit Honda.
Ron Dennis, nello stringere l'accordo con il fornitore giapponese, sperava forse di ripercorrere i fasti di circa trent'anni fa, ma la realtà è che la Honda è tornata col piede sbagliato in Formula 1 e con una serie di atteggiamenti e decisioni che, alla lunga, stanno costringendo i piloti Alonso e Button a navigare tra le ultime posizioni, in lotta con la piccola Manor.
Troppa fiducia nelle potenzialità Honda, o presunzione della Mc Laren?
Quando ha stretto l'accordo con la multinazionale nipponica, la Mc Laren ha voluto che i nuovi motori Honda fossero forniti esclusivamente al suo team, escludendo qualsiasi altra monoposto. Ebbene, forse fidandosi troppo del passato, o forse per un puro peccato di presunzione, quest'intesa ha fatto sì che la monoposto britannica diventasse una delle più lente e meno affidabili della Formula 1, chiudendo a qualsiasi confronto e riscontro con altre scuderie, che avrebbe potuto permettere di capire se il problema sta solo della Power Unit, oppure in uno scarso feeling tra i propulsori giapponesi e il modo in cui è stato disegnato e progettato il telaio della Mc Laren.
Inevitabile che la tensione, alla vigilia del Gran Premio di Giappone, pista di casa della Honda, sia salita ulteriormente alle stelle. Sia in casa Mc Laren che all'interno dell'azienda nipponica, sanno bene che il fattore "casalingo" non servirà ad entrambi i piloti per sfruttare al massimo le potenzialità della vettura, e che non sarà possibile togliersi almeno una soddisfazione in una stagione a dir poco fallimentare.
Sono finiti i tempi dei test illimitati a Suzuka, e forse il più grande errore delle parti in causa è stato proprio quello di lasciarsi trasportare da un suggestivo tuffo nel passato improponibile per una Formula 1 che cambia e si rivoluziona anno dopo anno.
Cosa c'è da aspettarsi per il futuro?
Miglioramenti all'interno della Mc Laren-Honda non se ne vedono.
Fernando Alonso, pilota di punta, scappato dalla Ferrari per tornare a lottare presto per il titolo mondiale, continua a dirsi fiducioso e ottimista, ma è inevitabile che questo sia un atteggiamento di facciata. I vertici sono ai ferri corti: addirittura la Mc Laren sarebbe tentata da un clamoroso divorzio anticipato, ma l'accordo economico con la Honda è di quelli "importanti", e l'esclusiva concessa alla storica scuderia britannica non prevede una "separazione consensuale" con strette di mano e sorrisi. Da parte della Honda continua ad esserci una certa fiducia verso i suoi propulsori, mentre l'indice viene puntato contro il progetto realizzato da Peter Prodromou che, secondo la multinazionale giapponese, prevede un telaio troppo estremo per sposarsi al meglio con la sua Power Unit.
Difficile che si arrivi ad una risoluzione del contratto, ci sono tante nubi sul futuro del binomio Mc Laren-Honda, che si prepara a vivere un altro weekend difficile anche sul proprio tracciato, quello di Suzuka.