Il Gran Premio del Giappone sarà uno dei momenti cruciali della stagione 2015 di Formula 1. Dopo il trionfo della Ferrari a Singapore e i problemi di affidabilità accusati dalla Mercedes, si è aperto il dibattito, tra appassionati dei motori, sulle possibilità che Sebastian Vettel ha di impensierire, per la lotta al titolo, Lewis Hamilton. Qualora la vettura italiana dovesse confermarsi altamente competitiva, riuscendo a stare nuovamente davanti alla rivale tedesca, allora il mondiale si potrebbe riaccendere clamorosamente; viceversa, se la Mercedes tornerà a dominare in lungo e in largo, allora si potrà dire addio alle speranze di rimonta di Vettel.

Ma in Giappone, purtroppo, aleggerà anche una certa, inevitabile, commozione, perché si tornerà a correre a circa un anno di distanza dal terribile incidente occorso a Jules Bianchi, pilota della Marussia, che gli è costato la vita. Il giovane pilota francese, dopo essere stato sospeso tra la vita e la morte, è deceduto lo scorso 17 a luglio a soli 25 anni.

Ferrari pronta a vincere in nome di Bianchi

In questi giorni, molti protagonisti della Formula 1 stanno ricordando quei terribili momenti quando, al giro numero 43 del Gran Premio del Giappone, sotto la pioggia, la Marussia di Bianchi uscì di pista e andò drammaticamente ad incastrarsi sotto la gru utilizzata per rimuovere la Force India di Sutil, finita fuori dal tracciato poco prima, sempre in quella maledetta curva numero 7.

L'impatto con il mezzo meccanico fu terribile per il 25enne pilota francese, entrato subito in coma. Dopo molti mesi di coma e di flebili speranze, il talentuoso Jules si è dovuto arrendere al suo tragico destino.

Naturalmente, il team Marussia, in questi giorni sentirà fortemente su di sé il ricordo di Jules Bianchi e una scarica di emozioni e dolore nel rivivere il weekend di Suzuka, dopo quel 5 ottobre del 2014, quando l'amico e collega Jules rimase vittima di una mortale fatalità.

Da John Booth, team principal della scuderia britannica, a Will Stevens, oggi titolare di un volante in Marussia e lo scorso anno riserva proprio di Bianchi, tutti ricordano con voce strozzata e tanto affetto il sorriso del pilota francese, il suo talento, l'abnegazione e l'impegno, e proprio in virtù della professionalità dell'amico scomparso, Stevens dichiara che darà tutto se stesso e lotterà con impegno e coraggio, proprio come avrebbe fatto Bianchi.

Anche la Ferrari si prepara a vivere questi giorni dedicati al Gran Premio del Giappone, portando Jules Bianchi nel cuore. Lo sfortunato pilota, infatti, era cresciuto nella Driver Academy di Maranello, e secondo molti, ben presto sarebbe entrato a far parte della scuderia guidata da Maurizio Arrivabene. In occasione della vittoria in Ungheria, quando giunse la notizia della morte del driver francese, Vettel gli volle dedicare il suo primo posto, urlando con tanta emozione, in radio: "Jules, questa vittoria è per te!". Adesso, sia il campione tedesco che Raikkonen, sono pronti a dare qualcosa in più, per portare nuovamente la "Rossa" sul gradino più alto del podio e ricordare così, come merita, un giovane campione al quale il destino beffardo non ha dato la possibilità di coronare il sogno di una vita: diventare un pilota Ferrari e vincere a bordo di una monoposto del "cavallino rampante".