Il suo sconsiderato gesto ha messo in serio pericolo la sua incolumità e quella dei piloti in gara.Yogvitam Pravin Dhokia, questo è il nome dello spettatore che ha invaso la pista di Singapore al trentasettesimo giro del Gran Premio, è stato condannato ad un mese e mezzo di reclusione. Il giudice distrettuale Chay Yuen Fatt ha motivato la sentenza con queste parole che non lasciano spazio a giustificazioni: "La sua azione è stata avventata, egoista e sconsiderata. Avrebbe potuto conseguenze disastrose e fatali, poichépericolosa per la sicurezza dei piloti".

Il fatto avvenne lo scorso 20 settembre quando l'uomo di origini britanniche riuscì a scavalcare le recinzioni del circuito asiatico e a posizionarsi sul lato della pista, prima del passaggio della Ferrari di Sebastian Vettel. Tra l'incredulità degli spettatori e dei telecronisti, i direttori di gara non hanno potuto far altro che far entrare la Safety Car. Dal canto suo Pravin Dhokia ha provato goffamente a giustificarsi davanti al giudice sostenendo che il suo intento era semplicemente filmare la gara da un'altra "prospettiva", che gli avrebbe consentito di riprendere da vicino il passaggio dei bolidi della Formula Uno.

L'avvocato difensore dell'invasore solitario ha definito il gesto del suo assistito come "infantile", affermando che non c'era alcuna intenzione di rovinare la gara e né di mettere a repentaglio la sicurezza dei piloti.

Tesi ovviamente rigettata al mittente dalle autorità di Singapore. Il gesto folle ha fatto emergere una falla nella sicurezza del circuito. La facilità con cui Pravin Dhokia ha scavalcato le barriere e l'assoluta libertà nel passeggiare lungo il tracciato hanno spinto gli organizzatori del Gran Premio di Singapore ad affrontare il problema.

Nell'imminente futuro la zona occupata dagli spettatori subirà sicuramente delle modifiche: per migliorare le condizioni di sicurezza del circuito si costruiranno recinzioni più alte e saranno impiegati più addetti lungo la pista. Tempi duri per gli invasori...