L'ufficialità è giunta: Renault ha rilevato la Lotus e torna in Formula 1 con un team tutto suo. Una notizia importante per il Circus, poiché si tratta di un'azienda storica, protagonista in passato con mondiali vinti sia come team, che come fornitore di propulsori. A proposito di fornitura, è ormai certa anche la collaborazione tra Renault e Red Bull, ma in questo caso comparirà il nome della Tag Heuer che, dopo aver lasciato la Mc Laren, sposa il progetto del team austriaco. Tornando alla casa transalpina, il presidente Carlos Ghosn ha fissato gli obiettivi per i prossimi anni che sono piuttosto ambiziosi.

Renault: "Tre anni di tempo per essere competitivi"

Il presidente Ghosn non si è nascosto, affermando che la Renault ha deciso di rientrare in grande stile in Formula 1 non per fare da semplice comparsa, ma per tornare a vincere nel giro di 3 anni. Del resto, il leader dell'azienda francese ha evidenziato quanto sia importante, per una società automobilistica, lanciarsi sui mercati emergenti, e ciò può accadere con più facilità se ci si afferma come scuderia di Formula 1. Dunque, dopo i trionfi targati Alonso - Briatore, il gruppo transalpino torna da protagonista nel Circus e non ci tiene a fare da sparring partner. Qualche dubbio, invece, persiste sui piloti che guideranno le due ex Lotus. Allo stato attuale, i titolari dei volanti sono Maldonado e Palmer, ma Ghosn non ha confermato nessuno dei due, rimandando a gennaio qualsiasi discussione sui driver della Renault.

E in merito al nuovo accordo con Red Bull, Helmut Marko ha rilasciato delle dichiarazioni piuttosto interessanti che potrebbero aprire nuove prospettive per il futuro.

L'ex pilota austriaco ha osservato che l'intesa tra Red Bull e Renault durerà per un anno ma, qualora gli obiettivi e le strategie prospettate dai francesi dovessero tramutarsi in ottimi risultati in pista, non sarebbe da escludere un ulteriore rinnovo del contratto.

Il marchio transalpino non comparirà sulle vetture di Ricciardo e Kvyat, che si chiameranno Red Bull - Tag Heuer. I termini dell'accordo prevedono che l'azienda automobilistica metta a disposizione della scuderia di Mateschitz il motore termico, mentre la parte elettrica dovrebbe essere gestita da un'azienda austriaca. Insomma, Renault fa sul serio: Mercedes e Ferrari devono cominciare a preoccuparsi?