Oleg Tinkov lascia il Ciclismo. Il vulcanico imprenditore russo, sponsor e proprietario della Tinkoff di Alberto Contador e Peter Sagan, uscirà di scena a fine 2016. Tinkov lo ha comunicato ai corridori e allo staff durante il ritiro spagnolo: alla base della decisione ci sono opportunità commerciali ma anche, se non soprattutto, l’amarezza per non aver trovato collaborazione nel suo tentativo di cambiare il ciclismo.
Tinkov, squadra in vendita
“Il 2016 per me sarà l’ultima stagione nel ciclismo”, così Oleg Tinkov ha annunciato il suo addio allo sport che tanto ama, sia come sponsor che come proprietario della squadra.
L’imprenditore russo ha spiegato che gli obiettivi di marketing che si era posta la sua banca sono stati ormai raggiunti dopo cinque anni di sponsorizzazione. Ma Tinkov ha parlato soprattutto del suo tentativo di cambiare le regole del ciclismo, che ha trovato disinteresse e osteggiatori.
“Ho capito che nessuno vuole lavorare con me per cambiare il modello di business del ciclismo” - ha spiegato Tinkov - “Ho cercato di combattere contro Aso e Uci (la Società del Tour de France e la Federazione internazionale) per cercare nuove fonti di reddito per le squadre attraverso i diritti tv, il merchandising e i biglietti, ma nessuno mi ha sostenuto ed ha preso una posizione forte insieme a me”. Tinkov è stato molto critico anche con i dirigenti delle altre squadre, rei di non fare gruppo per contrapporsi al potere di Uci e Aso, per cambiare il ciclismo con una visione a lungo termine: “Dovranno cercare di sopravvivere anno per anno, convincendo gli sponsor a sostenere uno sport che non è sostenibile”.
Il ciclismo secondo Tinkov
Quella che a prima vista può sembrare una battaglia di un uomo d’affari che vuole fare del ciclismo un business, ha invece risvolti su cui lo sport del pedale dovrebbe riflettere. Tinkov ha cercato di portare nel ciclismo una visione più moderna dello sport per dare alle squadre una base più sicura, solida e durevole su cui lavorare.
Il nuovo ciclismo di Tinkov si sarebbe dovuto basare su due concetti fondamentali: la differenziazione del modello di business delle squadre e un nuovo calendario con i campioni a scontrarsi in tutte le corse più importanti.
Tinkov ha portato alla ribalta le sue idee con metodi anticonvenzionali e provocatori, come la proposta di un premio da un milione di euro a quei campioni che avessero accettato di correre tutti e tre i grandi giri nella stessa stagione.
Lo stile comunicativo di Tinkov ha avuto il pregio di far discutere di temi delicati che il ciclismo ha necessità di affrontare. Le squadre sono realmente appese ad un filo da un punto di vista economico e una rielaborazione del modello di business, non più legato solo agli sponsor, sarebbe necessaria. Così come vedere i grandi campioni che si sfidano per tutta la stagione e non solo una volta all’anno, darebbe un grande slancio all’interesse verso il ciclismo, con grandi benefici per tutti.