Essere figli d'arte, si sa, può essere una condizione molto scomoda. Infatti, se è vero che da un lato si potrebbe essere dei "privilegiati" nel compiere i primi passi nell'ambito in cui il proprio padre è stato eccelso, dall'altro però si rischia di essere sottoposti ad una pressione continua ed eccessiva che, al primo errore, può bruciare un'intera carriera. Soprattutto negli ultimi anni, la Formula 1 sta presentando diversi casi di piloti che si affacciano nel Circus con un cognome a dir poco "pesante": da Michael Andretti a Damon Hill, passando per Jacques Villeneuve e Nelson Piquet Jr.

, fino ad arrivare agli attualissimi Max Verstappen e Carlos Sainz Jr., tutti hanno dovuto fare (o dovranno fare) i conti con il ricordo ingombrante dei rispettivi genitori.

E se in alcuni casi, come per Hill e Villeneuve, sono arrivate belle soddisfazioni con titoli mondiali, in altri - Andretti e Piquet - la Formula 1 non ha portato grandissime soddisfazioni. Negli ultimi mesi, a proposito di "figli d'arte", non si fa altro che parlare di Mick Schumacher, figlio dell'immenso Michael Schumacher. Sul futuro e sulle potenzialità del giovane tedesco si è espresso un protagonista dell'attuale Formula 1, Nico Rosberg, anche lui con un grande genitore - Keke - che ha fatto la storia di questo sport.

Rosberg preoccupato per il futuro di Mick Schumacher

Intervistato dall'agenzia AFP, Nico Rosberg ha espresso il suo pensiero sul talento e sulle prospettive del figlio del grande Michael Schumacher. Il pilota della Mercedes, che ha potuto vedere da vicino il giovane Mick in occasione dell'evento "Stars and Cars", che si è tenuto a Stoccarda, si è detto non poco perplesso per quanto riguarda la grande attesa che c'è intorno al ragazzo.

Infatti, Rosberg ha notato che, nonostante stia muovendo appena i primi passi nel mondo dei motori, su Schumi Jr. c'è un'attenzione mediatica eccessiva, quasi come fosse già una star della Formula 1, disciplina sportiva che non gli appartiene ancora, essendo pilota del campionato ADAC (Germania, Austria e Paesi Bassi).

Secondo il parere del vicecampione del mondo di Formula 1 2015, questa eccessiva pressione su un ragazzino come Mick Schumacher, non solo rischia di rovinargli e bruciargli la carriera, ma gli potrebbe togliere anche l'aspetto fondamentale per un pilota, ossia il "divertimento".

In chiusura del suo intervento, il figlio di Keke Rosberg si augura che Schumi Jr. abbia già la freddezza e la razionalità per gestire tutto questo interesse, e soprattutto che non perda, fin da ragazzino, la possibilità di "godersi il bello delle gare".