Il Tour de France 2017 torna in Germania. Non per una tappa qualsiasi, ma per la partenza, le Grand Depart come amano definirlo i francesi. E’ l’ultimo passo del riavvicinamento tedesco al Ciclismo e al Tour, un rapporto che aveva vissuto momenti esaltanti, ma poi era stato spezzato per colpa dei troppi casi di doping. I successi dei corridori della nuova generazione hanno fatto sbocciare ancora la passione tedesca per il ciclismo, e riportato la più grande corsa del mondo sulle strade di Germania.

Tour de France, via da Dusseldorf

La presentazione ufficiale del Grand Depart del Tour de France 2017 sarà il 14 gennaio con una doppia conferenza stampa che si terrà a Parigi e Dusseldorf.

Ma già ora è stato ufficializzato che la città che ospiterà il via della corsa francese sarà Dusseldorf. Per la Germania sarà un ritorno dopo trent’anni: l’ultima volta che il Tour aveva preso il via in terra tedesca era stato infatti nel 1987 a Berlino. Gli altri due precedenti di partenze tedesche risalgono al 1980 da Francoforte e al 1965 da Colonia. Sarà invece la 22° volta che il Tour partirà fuori all’estero.Nelle ultime due edizioni il Tour è partito sempre dall'estero: nel 2014 dalla Gran Bretagna, dove Nibaliinizio la sua spettacolare recita, e quest'anno dall'Olanda.

“Il ciclismo ha passato periodi dolorosi e in particolar modo la Germania, con il caso Ullrich” ha ricordato il direttore del Tour de France, Christian Prudhomme.

Durante gli anni di maggior splendore di Jan Ullrich, vincitore del Tour nel ’97, il ciclismo in Germania aveva raggiunto vertici di popolarità straordinari. Ma con l’Operacion Puerto, la squalifica e la fine della carriera di Ullrich, gli altri casi degli anni successivi, il rapporto ciclismo – Germania si era lacerato. La Tv tedesca aveva smesso di trasmettere le immagini del Tour, e solo nella passata edizione è tornata a raccontare la corsa francese.

A dare la spinta decisiva per questo riavvicinamento sono stati i campioni tedeschi della nuova generazione, Kittel, Degenkolb, Martin, Greipel, e l’immagine più pulita che si è costruito il ciclismo negli ultimi anni. “Il ritorno della Germania è un simbolo che il ciclismo sta meglio. Non è un mondo perfetto, però migliore” ha concluso Prudhomme.