E’ ancora guerra tra Aso e Uci, la Società del Tour de France e la Federazione Internazionale del Ciclismo. L’annosa questione sul World Tour che si trascina da un decennio è arrivata ad un nuovo punto di rottura. La riforma prevista dall’Uci per la stagione 2017 ha trovato la netta opposizione dell’Aso. La società francese ha deciso di ritirare le sue corse, tra cui Tour, Vuelta e Roubaix, dal calendario World Tour a partire dal 2017, la stagione in cui dovrebbe entrare in vigore la riforma.

Il ciclismo e il World Tour secondo l’Uci

La riforma pensata dall’Uci e dal suo presidente Brian Cookson prevede tra le novità l’ingresso di nuove corse nel calendario del World Tour, che dovrebbe allargarsi ulteriormente anche a gare extraeuropee, e le licenze assegnate per un periodo triennale sia agli organizzatori delle gare che alle squadre.

Ci saranno anche nuove classifiche: un ranking generale e altri di specialità, una novità assoluta. Non ci sarà invece la riduzione del numero di corridori per squadra richiesta a gran voce dagli organizzatori di corse, che avrebbero voluto formazioni di otto uomini e non più di nove nei grandi giri. Stesso discorso per la richiesta di riduzione a sette corridori per squadra nelle altre corse.

Lo strappo del Tour de France

Dalla sua posizione dominante tra gli organizzatori di corse di ciclismo, la potentissima Aso non vede di buon occhio l’ingresso di nuove corse che possono intaccare la sua forza. Per questo si è arrivati alla spaccatura, con i francesi che hanno deciso di ritirare le proprie garedal calendario World Tour a partire dal 2017.

Aso organizza, oltre al Tour de France, anche la Vuelta Espana, la Parigi Nizza, il Delfinato, la Roubaix, la Freccia Vallone e la Liegi, praticamente mezzo World Tour. Dal 2017 queste corse saranno iscritte nel calendario europeo come HC e gli organizzatori potranno decidere quali squadre invitare, ma non potranno chiamare tutte le formazioni del World Tour.

“Aso è a favore di un modello europeo del ciclismo in cui il criterio sportivo è prioritario” si legge nel comunicato diffuso da Aso. Lo strappo di Aso si inserisce in uno scenario in grande evoluzione, in cui le corse italiane del World Tour (Giro in testa) potrebbero presto cambiare proprietà, e la stessa società francese è oggetto di attenzioni da parte di un gruppo cinese. Da qui al 2017 potremmo trovarci quindi con uno scenario profondamente mutato in cui la decisione presa oggi da Aso sarebbe solo un piccolo passo verso un ciclismo completamente rinnovato.