Gli intrighi tra politica sportiva e internazionale non sono mai stati così ravvicinati. Tutto ruota intorno alla figura di Joseph Blattere alle sue scelte in capo alla Fifa, l’organo che governa il calcio mondiale. Tra le numerose accuse mosse nei confronti dello svizzero - appena condannato per corruzione dal Comitato eticodella Federazione internazionale a una sospensione di otto anni - la designazione pilotata dei prossimi mondiali di calcio che si svolgeranno in Russia. Un attacco frontale, quello della giustizia statunitense, che ha finito per dirottare le polemiche dal piano meramente sportivo a quello politico.

Al di là dello spettacolo, gli interessi in gioco sono altissimi e gli introiti derivanti dall’evento - così come accertato dalle inchieste - sono risultati la base del sistema di corruttela messo in piedi dalle mele marce della Fifa e i potenziali Stati ospitanti. Putin, chiamato in causa, ha rispedito al mittente le denunce di Washington su di un presunto favoritismo pro sovietico. “Blatter meriterebbe il premio Nobel per la pace - ha spiegato il leader russo - e per quanto ha fatto in questi anni nel mondo del calcio è una persona da ammirare”.