Milano ha strapazzato Sassari: 87-50, la supremazia è stata imbarazzante, partendo dal gioco per finire all'aspetto motivazionale, si porta così al comando da sola. I campioni d’Italia, hanno svolto la loro peggior gara del campionato, uscendo di scena nel modo peggiore. Difficile quantificare dove siano i meriti dell’una e i demeriti dell’altra, una cosa è certa (dispiace dirlo) la squadra di Calvani è l’ombra della splendida squadra apprezzata lo scorso anno.

La partita

La serata no di Sassari, si preannuncia già dalle prime battute di gioco, appare subito evidente la superiorità della squadra di Repesa, ma il peggio dovrà ancora arrivare.

Il primo quarto termina: 16 -10 per Milano, con una strepitosa prestazione in difesa. Il secondo quarto è un crescendo per Milano, con un parziale netto di 31-10, il primo tempo termina con un umiliante +27 per Milano. Troppi gli errori dei neo campioni d’Italia iniziando dalle pelle perse, gli esterni non vanno, la squadra è troppo statica e sfilacciata. Dall'altra parte c’è una Milano perfetta, la difesa una saracinesca e in avanti c’è un certo Mc Lean trasformatosi nel killer più spietato, al termine il suo bottino sarà di 19 punti. Il secondo tempo comincia con Milano che cerca quasi di gestire il vantaggio, e infatti il 3° quarto si chiude col parziale: 20-19 per Sassari. Alla ripresa Milano riparte di gran carriera, mentre Sassari è sempre più barcollante e nervosa, Petway commette il secondo fallo antisportivo e viene espulso.

L’incontro finisce con una schiacciante vittoria di Milano.

La forza di Milano

Una corazzata in difesa per tutta la partita, costringe Sassari al primo canestro da 2 dopo ben dodici minuti e riesce a contenere Logan, pericolo numero uno. Uno strepitoso Jenkins in gran forma, la squadra è micidiale nelle ripartenze con un gran numero di palle “stoppate”, ottime le percentuali al tiro e sui rimbalzi. Mc Lean e Barac in area fanno quel che vogliono, poi c’è il rientro di Gentile che lavora per la squadra in modo eccellente. Alla prestazione tecnico/tattica ineccepibile, si aggiunge quello della determinazione e del ritmo incessante imposto per tutta la gara, valori aggiunti per Milano.

L’involuzione di Sassari

La sfida con Milano è stata un test significativo, Sassari in totale agonia per tutta la gara, sotto ai rimbalzi e con troppe palle perse, bassa anche la media al tiro. Cos'è cambiato dallo scorso anno? Inutile negarlo l’involuzione di Sassari è evidente, si paga lo scotto delle partenze di quattro campioni come: Dyson, Lawal, Sanders e Sosa, che nella scorsa stagione facevano la differenza insieme a Logan. Degli artefici di quell'impresa è rimasto solo Logan, dopo di lui come valori ci sono: Haines e Varnado di livello superiore alla media. Tutti e tre insieme sono l’80% di valore della squadra, senza di loro la Dinamo sarebbe una squadra di bassa classifica.

Lo scorso anno la difensiva era solida e c'era un giusto equilibrio con l’ attacco, adesso c'è una difesa meno compatta, con attacco più forte ma monotematico.

Manca la fisicità di Dyson sotto canestro, non a caso Sassari risulta la peggior squadra del campionato ai rimbalzi. Il coach Sacchetti dopo anni a ottimi livelli con uno scudetto è stato sostituito a campionato in corso ed ancora non si comprende il perché. Sassari ha perso molto, ma nonostante tutto è rimasta una buona squadra da medio/alta classifica che può ambire ai playoff, ma pensare a qualcosa di più oggi, appare un’utopia.