L’allenatore della nazionale britannica di Ciclismo su pista, Shane Sutton, ha messo in guardia Bradley Wiggins. Il suo curriculum non basta a garantirgli la convocazione per le prossime Olimpiadi di Rio de Janeiro, l’evento con cui Wiggins vorrebbe chiudere il cerchio della propria carriera. Il campione britannico dovrà affrontare un’agguerrita concorrenza interna per guadagnarsi il posto in squadra e poter coronare il suo progetto di essere ancora al via delle Olimpiadi in caccia dell’ennesima medaglia.

Nessun favoritismo per Wiggins

Il progetto olimpico di Bradley Wiggins è l’ennesimo colpo di scena di un campione sempre in grado di inventare sfide nuove.

Dopo aver dato l’assalto alla Parigi Roubaix, senza grande successo, Wiggins ha lasciato il ciclismo su strada nella scorsa primavera per tornare al primo amore della pista. Ha demolito il record dell’ora nello scorso giugno e poi ha iniziato il lungo cammino verso le Olimpiadi di Rio 2016, dove intende gareggiare nell’inseguimento a squadre. Sulla strada verso Rio ha conquistato il titolo europeo di specialità, ma questo non basta ancora per garantire a Wiggins la convocazione per le Olimpiadi. Nonostante le sette medaglie olimpiche già conquistate in passato, per Wiggins non ci saranno favoritismi, ma il campione britannico sarà preso in esame per la convocazione al pari di tutti gli altri atleti.

Passaggio cruciale per la corsa alla convocazione olimpica in seno alla squadra britannica saranno i Mondiali di ciclismo su pista che si terranno a Londra dal 2 al 6 marzo. “La selezione è basata sulle prove. Quello che Wiggins produrrà a Londra stabilirà se potrà andare alle Olimpiadi oppure no” ha spiegato Sutton.

Wiggins, sette medaglie alle Olimpiadi

Wiggins dovrà dunque ancora una volta dimostrare il suo valore attuale, nonostante il suo palmares racconti la storia di un campione con pochi uguali nel ciclismo su pista. Wiggins ha conquistato sette medaglie alle Olimpiadi, sei su pista e l’oro della cronometro a Londra. Ha cominciato la sua storia olimpica a Sidney 2000, appena ventenne, vincendo il bronzo dell’inseguimento a squadre.

Ha trionfato nel velodromo ad Atene e Londra, è stato una stella acclamatissima a Londra, pochi giorni dopo la storica vittoria del Tour de France. Ma il campione britannico ha vinto anche dieci medaglie, di cui sei d’oro, ai Mondiali su pista. Nonostante questo dovrà ancora dimostrare il suo valore per guadagnarsi il posto in squadra per Rio.