Ancora qualche ora di attesa e poi inizierà ufficialmente il cammino dell'Italia del rugby nel "Six Nations", il torneo europeo più atteso dagli amanti della palla ovale. Francia-Italia è il match in programma sabato 6 febbraio allo "Stade de France" di Saint Denis, a Parigi, e i pronostici non vedono certo favorita la formazione azzurra, che dovrà lottare per evitare il "cucchiaio di legno". Non ci sono dubbi comunque sul grande impegno della nazionale italiana, che proverà a giocarsi le sue carte contro un avversario indubbiamente di caratura superiore, che tra l'altro avrà il vantaggio di giocare davanti al pubblico amico.
Sono quattro gli esordienti
Il commissario tecnico azzurro, il francese Jacques Brunel, ha ufficializzato quello che sarà il "XV" dell'Italia per questo primo incontro del "Six Nations". Sarà una nazionale abbastanza sperimentale, visto che giocheranno dall'inizio ben quattro esordienti. È chiaro che l'Italia vuole cercare in questo modo nuovi elementi in grado di giocare con la nazionale, Brunel vuole dare spazio a giocatori che soltanto giocando a grandi livelli possono accumulare l'esperienza necessaria per far crescere l'Italia. I quattro giocatori esordienti saranno i giovani Odiete (23 anni) e Bellini (24 anni), quindi Lovotti e Gega. Basterà il loro entusiasmo per poter duellare alla pari contro la Francia?
Le scelte di Brunel
Nel "XV" azzurro per Francia-italia del "Six Nations" dunque vedremo il triangolo allargato che sarà composto da Odiete, Bellini e Sarto. Il più esperto Gonzalo Garcia giocherà sulla linea della trequarti, quindi tra i titolari ci saranno anche Campagnaro e il duo della mediana che sarà composto da Canna e Gori, quest'ultimo mediano di mischia.
In terza linea Brunel ha scelto per la formazione azzurra gli elementi più esperti, ovvero capitan Parisse insieme a Zanni e Minto. In seconda linea giocheranno Fuser e Biagi, in prima linea invece altri due esordienti, come detto, ovvero Gega e Lovotti, insieme a Cittadini. Servirà l'Italia dei giorni migliori per compiere quella che sarebbe una vera e propria impresa.