Anche al Salone auto di Ginevra il numero uno di FIAT Chrysler Automobiles, Sergio Marchionne, torna a parlare del possibile ritorno in Formula Uno di Alfa Romeo. Si tratta di uno degli argomenti più discussi tra gli appassionati della gloriosa casa automobilistica del Biscione negli ultimi mesi. Del resto è stato lo stesso Marchionne negli scorsi mesi ad ipotizzare un ritorno della casa di Arese alle competizioni automobilistiche. L'amministratore delegato del gruppo italo americano, durante la conferenza stampa di presentazione delle novità di Alfa Romeo al Salone di Ginevra, ha ribadito la volontà di un ritorno in Formula uno della celebre casa automobilistica italiana.
Un ritorno non imminente
Questo ritorno a quanto pare però non sarebbe imminente, sebbene lo stesso Sergio Marchionne alcune settimane fa abbia rivelato che il Biscione sia stato molto vicino ad un ritorno in collaborazione con Red Bull o Toro Rosso già nel prossimo campionato, questo accordo tuttavia alla fine sarebbe saltato. Per Marchionne dunque al momento per l'azienda di Arese la cosa più importante sarebbe Il rilancio sul mercato e il successo commerciale della berlina di segmento 'D' Alfa Romeo Giulia. Solo dopo il raggiungimento di questo obiettivo sarebbe logico tornare a parlare di un ritorno alle gare nella massima competizione automobilistica. Questo, tra l'altro, potrebbe avvenire grazie alla collaborazione con Ferrari.
Adesso la priorità è la Giulia
Alfa Romeo infatti potrebbe avvalersi almeno agli inizi delle tecnologie e della grande esperienza che i tecnici di Ferrari possono vantare in Formula Uno. Dunque da Ginevra arrivano ulteriori conferme che nel futuro della casa italiana questa possibilità è più di una mera evenienza. Ma intanto la cosa più importante rimane il lancio di Alfa Romeo Giulia, che dovrebbe dare il via alla riscossa del Biscione nel mondo dei motori.
Riscossa che prevede il lancio di altri 7 modelli entro la metà del 2020, con i quali la casa di Arese punta al raggiungimento delle 400 mila immatricolazioni annue, per dare serio filo da torcere ad Audi, Bmw e Mercedes.