Alla vigilia dell'imminente Campionato Europeo di calcio, si giunge al verdetto finale per il Commissario Tecnico della Nazionale Antonio Conte, relativo alla vicenda del calcioscommesse partita cinque anni fa ed esattamente nel mese di giugno 2011.

L'accusa è di frode sportiva

Antonio Conte è stato accusato di frode sportiva in merito all'incontro di calcio Albinoleffe - Siena del 29 maggio 2011, in quel periodo l'allenatore, era il tecnico dei toscani e secondo l'accusa, avrebbe dato il suo 'benestare' alla combine dell'incontro. Naturalmente il Ct della Nazionale, si proclama assolutamente estraneo ai fatti e ha deciso di ricorrere al rito abbreviato, per ottenere in caso di condanna lo sconto di un terzo della pena.

Questa decisione non vuole essere un'ammissione di colpa, ma semplicemente una strategia difensiva in caso di mancata assoluzione, contrariamente a quanto avvenuto nel caso dell'accusa per associazione a delinquere, nella quale Conte è stato assolto in formula piena.

L'accusa chiede sei mesi

L'accusa ha chiesto ai giudici una pena di sei mesi con la condizionale per frode sportiva, in caso di condanna sarebbe un brutto colpo a carico del Commissario Tecnico, proprio alla vigilia di una manifestazione così importante come i Campionati Europei di Calcio. Insieme a lui per lo stesso processo, ci sono altri cento imputati, per i quali il giudice dell'udienza preliminare dovrà decidere su questa maxi inchiesta sportiva, diretta dal procuratore Roberto Di Martino.

Già nel 2011 a Cremona, furono eseguiti i primi arresti eclatanti che videro ai domiciliari Beppe Signori e l'ex capitano dell'Atalanta Cristiano Doni, quest'ultimo fini anche in carcere. Per questi ultimi due insieme a Stefano Mauri, Stefano Colantuono ex allenatore atalantino ed altri imputati calciatori e dirigenti di società di A, B e Lega Pro, è stato chiesto un processo per associazione a delinquere e frode sportiva.

Oggi si definirà il destino di tutti questi protagonisti, ma soprattutto quello di Antonio Conte il quale si è sempre fermamente opposto ad ogni tipo di accusa a suo carico.

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