Dopo una settimana (abbondante) di corsa, il Giro d'Italia 2016 ha perso già diversi pezzi; in qualche occasionela colpa è stata di (brutti) incidenti, ma per altri è sembrata soprattutto una scelta tattica in vista di altri impegni stagionali, considerati più importanti. Prendiamo il caso di Marcel Kittel, ad esempio, che ha preceduto un altro ritiro eccellente come quello di Fabian Cancellara.

Obiettivi mancati

Il "diretto di Berna" era arrivato al Giro con grandi motivazioni: vestire la maglia rosa almeno un giorno nella carriera, vincere un paio di tappe.

Invece del suo passaggio ricorderemo soltanto un via segnato da problemi di salute, che non gli hanno permesso di essere competitivo al cronoprologo, e una trenata per Nizzolo nella tappa con arrivo a Foligno; davvero troppo poco. Sfumato l'obiettivo di fare una bella crono alla Chianti Classico Stage, Cancellara ha scelto di staccare per preparare al meglio la seconda parte della stagione: è probabile che lo vedremo al Tour, ma soprattutto alle Olimpiadi con la speranza di lasciare il segno.

Il ritiro di Kittel

Il ritiro di Cancellara arriva a un solo giorno di distanza da quello di Marcel Kittel, che dopo aver vinto le prime due volate (e perso le seconde due) ha deciso che era il momento di smettere, senza neanche provare ad arrivare a Bibione per cercare il tris.

La sua scelta ha fatto discutere, anche perché c'è il precedente del 2014 (quando Kittel si ritirò dopo sole tre tappe) e molti hanno interpretato questa scelta come scarso interesse per il Giro d'Italia. Il tedesco, dal canto suo, ha detto di essere stanco e aver bisogno di recuperare, e sicuramente le volate del Tour de France saranno per lui un banco di prova ancor più prestigioso.

Senza dimenticare i Mondiali in Qatar, piatti e favorevolissimi agli sprinter tutti potenza proprio come lui.

Il ritiro di Viviani

Anche il ritiro di Elia Viviani, a suo modo, ha fatto clamore: il velocista veneto è parso lontano dalla forma ottimale, ma che arrivasse fuori tempo massimo nella tappa dello sterrato non era previsto.

Per lui la prima parte della stagione è stata molto impegnativa, ma allora il team Sky non avrebbe potuto schierare un altro scalatore così da aiutare Landa nelle tappe di montagna e lasciar riposare Elia?