È stata una di quelle gare che non si dimenticano facilmente: c'è chi, come Jack Miller, spera che questa giornata non finisca mai e c'è chi invece (vedi Valentino Rossi) non vede l'ora di svegliarsi in un nuova alba e proiettarsi sulla prossima gara, cercando di rimuovere il prima possibile l'accaduto. Rossi e Miller sono proprio le facce opposte della stessa medaglia, di un Gran Premio che tecnicamente è stato spezzato in due parti, ma che all'interno di esso ha avuto un innumerevole cambio di condizioni climatiche e soprattutto psicologico/sportive.

Vediamo ora la cronaca e gli Highlights MotoGP Assen.

Gp Olanda, la prima parte di gara

Ma partiamo con ordine: al via scattano bene Dovizioso e Rossi dalla prima fila e si mettono in fuga; dietro parte male Redding, che va lungo alla prima curva e viene scavalcato da molti piloti, mentre Marquez e Lorenzo mantengono le proprie posizioni in griglia. Con il passare dei giri la pista sembra andare asciugandosi ed inizia la strepitosa scalata di Yonny Hernandez, che lo porta presto a raggiungere e scavalcare i primi e a conquistare la prima posizione. Nel frattempo, nelle retrovie, Lorenzo è in grave difficoltà sulla pista mista asciutta/bagnata e scivola addirittura fuori dalla zona punti.

MotoGP Assen, il diluvio

La pioggia ricomincia a scendere con più insistenza ed Hernandez è il primo a pagare dazio sulla pista scivolosa, abbandonando ogni sogno di gloria. Subito dopo è Iannone e fare la stessa fine del messicano. Con il tracciato che va inumidendosi sempre di più, lo specialista Petrucci torna sui primi e ne esce un duello mozzafiato tra italiani insieme al Dovi e a Rossi.

Poi però il meteo decide, come se già non fosse bastato, che quest'oggi avrebbe dovuto essere il protagonista della corsa. Così i commissari a 12 giri dalla conclusione decidono giustamente di esporre la bandiera rossa e di neutralizzare la gara.

MotoGP Assen 2016, seconda parte

Una volta tornati ai box, dopo alcuni minuti la gara riprende con un nuovo "start" dalla griglia secondo le posizioni maturate fino alla sospensione, ovvero Dovizioso in testa, Petrucci secondo e Rossi terzo.

Nei primi giri i piloti guidano "sulle uova" ma pian piano che la pista si asciuga, i centauri aumentano il ritmo. Petrucci dà il "La" alla gara ad eliminazione, costretto al ritiro per problemi elettronici, mentre Dovizioso prima e Rossi poco dopo scivolano banalmente, a causa forse di un eccesso di confidenza con l'asfalto, e gettano alle ortiche una gara che fino a quel momento li aveva visti grandi protagonisti. Così Miller, che giro dopo giro rimonta Marquez fino a superarlo, guidato anche dall'incoscienza di chi non si gioca nulla in classifica, va a stravincere il Gp d'Olanda.