Non si placano le discussioni nel mondo del Ciclismo a riguardo del caso che ha coinvolto la campionessa del Mondo Elizabeth Armitstead. La britannica era stata sospesa per aver saltato tre controlli antidoping a sorpresa nell’arco di un anno. La Armitstead ha però ottenuto la cancellazione di uno di quei controlli, una decisione che le permetterà di rientrare subito a correre e partecipare alle Olimpiadi di Rio. Ma il caso ha sollevato molte polemiche, e tra le reazioni più dure si è segnalata quella dell’ex campionessa Nicole Cooke.

Armitstead, sospesa e riammessa

Le regole antidoping impongono una squalifica a quegli atleti che saltano tre controlli antidoping a sorpresa nell’arco di un anno. La Armitstead ha mancato un controllo nell’agosto di un anno fa, quindi un altro ad ottobre e infine un terzo nel giugno di quest’anno. È arrivata così la sospensione, con una richiesta di squalifica di 4 anni da parte dell’Agenzia antidoping britannica. La Armitstead si è però rivolta al Tas, il Tribunale dello sport, ottenendo la cancellazione del controllo saltato nell’agosto dell’anno scorso. La ricostruzione fornita dall’atleta e accettata dal Tas è stata di un errore del funzionario incaricato del controllo, che non avrebbe utilizzato tutte le informazioni in suo possesso per rintracciarla.

Alla Armitstead restano così imputati solo due controlli falliti e per questo potrà tornare a correre e partecipare alle Olimpiadi dove sarà tra le grandi favorite.

Nicole Cooke: regole uguali per tutte

Nicole Cooke è stata una delle più grandi campionesse della storia del ciclismo femminile. Ha vinto il Mondiale e le Olimpiadi nel 2008, la Coppa del Mondo e grandi classiche come la Freccia Vallone e il Trofeo Binda.

Ma si è soprattutto sempre messa in prima linea nella lotta al doping, con posizioni molto dure. Anche il suo addio al ciclismo, nel 2013 a soli 29 anni, era stato nel solco della sua storia, quella di una campionessa di sport e di vita con un’etica troppo esigente per cedere al doping. “Tyler Hamilton con un libro sul doping ha guadagnato più di quanto abbia fatto io in tantianni di onesta carriera e sacrifici” dichiarò nel giorno dell’addio.

Ora Nicole Cooke è tornata a farsi sentire per esprimersi sul caso Armitstead e lo ha fatto in maniera diretta e severa. “In 14 anni di controlli ne ho mancato solo uno, pertanto per arrivare ai tre controlli mancati mi sarebbero serviti 42 anni, non un anno come prevedono le norme attuali” ha dichiarato Nicole Cooke. “All’Agenzia antidoping britannica denunciai che il sistema era troppo permissivo, perchè permetteva agli atleti di scegliere il tempo in cui mettersi a disposizione e mi hanno avvisato che ci sarebbero state delle modifiche. Io mancai il controllo per colpa mia, mi ero assentata per andare a cambiare gli pneumatici alla macchina. Ho imparato da quell’errore. Froome perseun test perché il personale di un albergo non lo svegliò e se ne prese la responsabilità. Questo è quello che gli atleti vogliono: regole eque da applicare in modo equo, in ogni momento, a tutti gli atleti.”