Sono ben 8 gli anni di squalifica che il Tas ha comminato al marciatore italiano Alex Schwazer. Il suo unico commento è stato: "Sono distrutto". In seguito, 45 minuti di interminabile silenzio con lo sguardo perso nel vuoto e il viso teso. Appena comunicatogli la notizia dal suo staff il marciatore è entrato in un silenzio totale, segno della grandissima delusione. L'atleta non ha voluto lasciare nessuna dichiarazione, ha atteso la notizia in un bar insieme al suo entourage e quando alcuni giornalisti si sono avvicinati li ha allontanati dicendo: "Ci vuole rispetto per le persone".

Ritiro e subito il ritorno in Italia

Sandro Donati, l'allenatore del marciatore altoatesino, dichiara che questa sentenza era già attesa da tutti, ma Alex ha voluto comunque volare a Rio speranzoso di poter marciare per una medaglia. Ora, dopo questa squalifica così lunga, il marciatore si ritirerà dalle scene, anche perchè lo avrebbe fatto comunque dopo le olimpiadi di Rio. Donati, che durante la conferenza stampa fatta per dare la notizia della sentenza, ha attaccato più volte la federazione italiana di atletica, ha fatto sapere che ora Alex è pronto per affrontare la sua vita senza atletica, e proprio per questo faranno ritorno in Italia il prima possibile.

Una lunga battaglia inutile: squalifica del TAS

Alex nonostante abbiaaffrontato una lunga battaglia con i propri legali ed il suo staff per dimostrare la sua innocenza, volando addiritturaa Rio speranzoso, ha preso dal TAS il massimo della squalifica, 8 anni per la recidività di assunzione di sostanze dopanti, dato che l'atleta era risultato positivo, ammettendo la colpa anni fa. I legali parlano di sentenza già scritta, sono arrivati insieme a lui a Rio per tentare la difesa del marciatore, ma è stato tutto inutile. Dopo ore di camera di consiglio, dopo aver ascoltato Schwazer ed i suoi legali, il TAS, accogliendo in pieno le richieste Iaaf, ha comminato all'azzurro la pena più pesante, questi otto anni che distruggono definitivamente l'atleta.