Anche Chris Froome e Bradley Wiggins sono finiti nel mirino del gruppo di hacker russi che ha violato gli archivi della WADA, l’Agenzia mondiale antidoping. I dati delle cartelle dei due campioni del Ciclismo britannico sono stati resi pubblici. In particolare si tratta delle esenzioni a scopo terapeutico richieste da Froome e Wiggins: più volte i due campioni hanno richiesto ed ottenuto di poter usare dei prodotti solitamente proibiti dalle regole antidoping per poter curare dei malanni.

Froome, niente da nascondere

L’attacco degli hacker russi agli archivi della WADA aveva già dato i suoi effetti qualche giorno fa, quando erano stati divulgate notizie relative alla pluricampionessa olimpica di ginnastica Simone Biles e alle tenniste Serena e Venus Williams, tutte atlete americane.

L’attività può essere considerata parte di una sorta di guerra fredda dopo l’esclusione di molti atleti russi dalle Olimpiadi di Rio per le note vicende di doping organizzato in cui è rimasto invischiato lo sport del paese.

La seconda tranche di documenti sottratti illecitamente dagli hacker e resi pubblici riguarda anche i due campioni di ciclismo Chris Froome e Bradley Wiggins. Gli hacker hanno pubblicato i documenti relativi alle esenzioni terapeutiche dei due campioni. Gli atleti possono infatti fare richiesta per utilizzare dei farmaci che sono solitamente proibiti dall’antidoping ma di cui hanno necessità per curare dei problemi di salute. Froome ha chiesto ed ottenuto per due volte un’esenzione per curare l’asma.

È accaduto al Delfinato 2013 e al Romandia 2014, quando per una settimana il campione della Sky ha avuto il permesso di usare 40 mg al giorno di corticosteroide prednisone.

Stesso problema dello scorso anno

Froome ha avuto gli stessi problemi durante il Tour dello scorso anno, ma ha evitato di fare ulteriori richieste di esenzione, peraltro perfettamente lecite.

“Dopo tutto quello che avevamo passato, con l’ostilità della gente sulla strada, avremmo aperto la porta ad una nuova ondata di critiche” spiegò Froome, che andò avanti in quel Tour senza usare i farmaci di cui avrebbe avuto necessità. Il campione britannico è intervenuto su questa fuga di documenti, che in realtà non ha scoperto nessun comportamento illecito: “Non c’è nessun problema, questi documenti confermano solo quello che ho sempre affermato: in nove anni da professionista ho chiesto per due volte un’esenzione a causa dell’asma” ha spiegato Froome.

Un po’ più variegata è la cartella con le esenzioni richieste ed ottenute da Bradley Wiggins. Anche il pluricampione olimpico ha usato farmaci contro l’asma, fin dal 2008 quando ebbe un’esenzione per usare senza limiti il salbutamolo. Per tre volte, tra il 2011 e il 2013, Wiggins ha poi avuto il via libera all’uso intramuscolare del triamcinolone acetonide. Una di queste è avvenuta pochi giorni prima della partenza del Tour del 2012, da lui poi vinto.