L’inchiesta “Paga per correre” finirà con un nulla di fatto dai risvolti grotteschi. Come anticipato dalla Gazzetta dello Sport, l’udienza per il ricorso presentato dal CONI dopo le assoluzioni in primo grado è stata sospesa a causa di un guasto all’impianto di riscaldamento degli uffici federali. Con le imminenti elezioni per il rinnovo delle cariche della Federciclismo, in programma sabato, e i cambiamenti che saranno attuati anche negli uffici legali, non si potrà più arrivare ad un verdetto per questa inchiesta che ha fatto tanto discutere nel mondo del Ciclismo.

Il freddo cancella il ricorso

Tutto era cominciato con un’inchiesta giornalistica del Corriere della Sera a firma di Marco Bonarrigo. Con testimonianze di corridori e agenti, Bonarrigo aveva scoperchiato una pratica di cui molti già sospettavano. Chi vuole passare al ciclismo professionistico ma non ha il talento del campione può ottenere un posto in una squadra grazie all’appoggio economico di uno sponsor o anche al pagamento diretto di una cifra che può arrivare a decine di migliaia di euro. Un meccanismo che premierebbe gli atleti con più risorse economiche a discapito di quelli tecnicamente più forti. “A cena un dirigente mi chiese 50.000 euro” testimoniò l’ex corridore Matteo Mammini, mai passato al ciclismo professionistico nonostante una maglia tricolore conquistata tra gli under.

Sul banco degli imputati del Tribunale della Federciclismo erano finiti i team manager di tre squadre Professional italiane, Gianni Savio, Angelo Citracca e Bruno Reverberi. Nello scorso novembre la Procura del Coni chiese delle sospensioni da uno a due anni per i tre manager. Il tribunale federale però assolse tutti quanti, e successivamente il CONI presentò un ricorso alla Corte d’Appello che si sarebbe dovuto dibattere in questi giorni.

La Gazzetta dello Sport ha annunciato invece che la vicenda terminerà senza nessun verdetto d’appello. L’udienza è stata sospesa e rinviata dopo quattro ore per un guasto all’impianto di riscaldamento. Sabato la Federciclismo rinnoverà le sue cariche nelle elezioni in programma a Rovereto e con i cambiamenti che ci saranno anche nel dipartimento legale non si potrà arrivare ad un verdetto d’appello.