Le ferite riportate da Francisco Ventoso durante la Parigi-Roubaix dello scorso anno e da Owain Doull nell’Abu Dhabi Tour di pochi giorni fa non sarebbero dovute ai freni a disco. Questo almeno è quello che sostiene un rapporto commissionato dalla Federazione mondiale delle industrie di articoli sportivi. Dopo le tante polemiche causate dai possibili pericoli per l’uso dei freni a disco nel Ciclismo professionistico, la Federazione ha voluto dare delle risposte più approfondite sui casi che hanno colpito maggiormente.

Tutta colpa di corone e transenne

L’ultima puntata sul caldo tema dei freni a disco nelle corse del ciclismo pro è la netta presa di posizione dei corridori, che restano contrari all'uso senza le modifiche già richieste da tempo. L’Associazione dei ciclisti professionisti ha minacciato azioni legali nel caso ci siano infortuni causati dai freni a disco. Ma provare che una ferita è stata causata proprio da un freno a disco sembra molto difficile. La Federazione mondiale delle industrie di articoli sportivi ha infatti smontato i casi simbolo portati ad esempio della pericolosità dei nuovi freni, quelli di Francisco Ventoso e Owain Doull.

Lo spagnolo Francisco Ventoso fu coinvolto in una maxicaduta durante la Parigi Roubaix di ormai quasi un anno fa, e quell’incidente determinò la sospensione della sperimentazione in gara dei freni a disco, ritenuti responsabili di quell’infortunio.

La Federazione ha commissionato un rapporto che ritiene la ferita di Ventoso causata invece da una corona anteriore priva della catena. Molto recente è invece il caso del giovane britannico Owain Doull, la cui scarpa squarciata, forse dal disco di Marcel Kittel, ha destato grande scalpore. Una prima relazione sull’incidente esclude invece che la scarpa sia stata tagliata dal disco della bicicletta del corridore tedesco, anche lui caduto nel medesimo frangente. Il rapporto commissionato dalla Federazione ritiene che la causa più probabile del taglio sia la transenna a bordo strada o un altro materiale alla sua sinistra.